M’illumino di merda.
Lunedì. Il sindaco di Firenze Matteo Renzi si reca in visita a Berlusconi presso il bar “Le magnolie” di Brembate e prendono insieme un toast provola e prosciutto. Berlusconi fa pagare a Renzi, che alla stampa dichiara cosa c’è di strano? ha detto che non aveva soldi e io, da sindaco di Firenze, gli ho creduto. Gli uomini della scorta lo scherzano a lungo. Il deputato del PD Calearo dichiara che voterà la fiducia al governo di destra.
Martedì. Il giovane rottamatore Matteo Renzi si reca a palazzo Grazioli: ero passato prima a prendere due pacchetti di Serraglio e sei marche da bollo da sessanta euri, dichiara alla stampa, ha detto così Berlusconi che gli servivano per erogare i fondi per la mia città e io, da sindaco di Firenze, gli ho creduto. Il deputato del PD Calearo viene visto dal tabaccaio che si fa restituire i soldi di sei marche da bollo da sessanta euri.
Mercoledì. Il giovane sindaco Renzi corre a Lugano ma di Berlusconi non c’è traccia. Mi ha chiamato Berlusconi e mi ha detto di venire qui vestito bene per favore per erogarmi i fondi per Firenze, dichiara ai giornalisti svizzeri che cercano di sfuggirgli, anche se mi è parso strano sentire in sottofondo alla telefonata la voce di Calearo che diceva digli se porta a sua sorella.
Giovedì. Mentre gioca coi soldatini urlando Serracchiani sta arrivando Jon Renzis ti salverò io dagli apaces di Bersani Seduto, il sindaco di Firenze cade in trance e vede Berlusconi in tunica bianca, avvolto da una luce azzurrina, che gli dice di correre a Medjugorie vestito da pastorella per incontrarlo. Il simpatico rottamatore vi si precipita e annoia a morte i pellegrini increduli che commentano a Radio Maria: ale to jest naprawdę sucker burmistrza Florencji? Calearo ma rację, to! (Ma davvero questo giuggiolone è il sindaco di Firenze? Allora aveva ragione Calearo!)
Venerdì. Il governo Berlusconi è caduto, ma il giovane sindaco di Firenze si reca comunque ad Arcore. Egli ignora che il padrone di casa non è più a capo dell’esecutivo perché impegnatissimo, dichiara alla stampa, in un torneo parrocchiale di Risiko che potrebbe annettere a Firenze la Germania, la Polonia e la Francia. Mentre sta per varcare il cancello incontra a Calearo che lo manda a sperdere dicendogli che Berlusconi lo aspetta al polo nord alla fabbrica delle caramelle Polo. Quelle del buco con la menta intorno?, domanda Renzi. Sì, risponde Calearo, tu porta a soreta che Berlusconi ci attappa il buco! Har! Harr! Haaaaarrrrr!
Sabato. Accortosi che mezza Italia lo prende per il culo, il dinamico Matteo Renzi decide di prendere il toro per le corna e convoca i cittadini in piazza della Signoria per spiegare la situazione. Davanti a migliaia di fiorentini parla per due ore, esplica il perché e il percome, maledice Bersani, fa due sottrazioni, recita l’Ave Maria in tedesco e alla fine va via soddisfatto mentre scoppia la rivolta. Interrogati da Sky tg24, i rivoltosi dalle barricate spiegano le loro ragioni: si è aspettato tre ore, dio bonino, e il Bobby Solo non ha cantato neanche una canzone? Ma allora l’aveva ragione il Calearo a dir che l’è un gran bischero!
Ma che meraviglia. Mi ero astenuta da qualsiasi commento che potesse essere usato contro di me. Ma non ho resistito alle risate.
Solo quelli che la comandano nel PD si potevano preoccupare e stu scem.
io voglio fondare il partito dei ruttamatori, gli amatori del rutto.
amatori perché lo facciamo per passione, perché per il resto siamo professionisti.
but to nothing to nothing, renzi si fosse messo in testa di essere lui il “gggiovane” a cui silvio potrebbe lasciare il testimone…..?