Cara cessa zoccola puttana,
Cara Commessa Della Megalibreria,
ti scrivo perché poi chissà quando ti rivedrò. Quando hanno aperto il vostro primo megastore ero contento, perché finalmente mi affrancavo dal Piccolo Libraio, quello stronzo borioso. Entravi, chiedevi un libro e lui, che non sapeva di cosa stessi parlando, ti diceva arriverà. Così, senza dirti quando e come. Ah che gioia ho provato quando quel cessetto spocchioso ha chiuso i battenti, e quanto ho amato la jeanseria che lo sostituiva. E poi c’eri tu. I primi tempi eri quasi educata, e mi mostravi quasi gentilmente i molti (quanti!) titoli disponibili nel tuo superipermega. Poi, piano piano, chissà perché, hai messo le arie. Più crescevano i libri di merda nel tuo negozione, più tu te ne salivi di culo. Circondata dagli stronzetti seduti in poltrona a leggere a sbafo e a gettare occhiate alle tue chiappette flosce da trentenne in prolasso, hai cominciato a credere di averli scritti tu, quei libri: mentre posavi in bikino per Playboy, ovviamente. Sei diventata scostumata, cara mia, e hai cominciato a fare la stronza; ah guarda (perché mi dai del tu, serva? io sono un cliente, e tu sei la cameriera che mi porta i libri: a cuccia, brutta), mica lo so se arriva ‘sto libro (lo hai detto di Bianciardi, ‘sto libro, tu, cesso inverecondo venditore di vampiri niùmun), magari ripassi eh?
Non ho avuto il tempo d’odiarti, perché sapevo che su di te la rivincita l’avrei avuta. E l’ho avuta. Ordino da Amazon, da Ibs, ho uno scontacchione, evito di vedere la tua faccia di merda e non è lontano il dì nel quale sarai sbattuta fuori a calci in culo, perché il prossimo step del tuo boss che non raggiunge il break even sarà far di te una disoccupata (unemployed).
Ora dici, ma sono una proletaria, una cococo, una disoccupata.
No. Sei una cessa fetente che, se ne avesse avuto la possibilità, avrebbe prima tiranneggiato e poi licenziato tutti i suoi amici e la sua stessa famiglia, e ora, dal basso della tua licenziabilità, io ti schifo, a te e a quelli come a te.
ecco, sono questi i post che.
ero assolutamente certo che.
Grande! Una boccato d’ossigeno ed una sana risata. Oggi sono a posto.
E io non posso che essere.
mannaggia la.
eh, e viri chi.
‘afan.
porco.
Pij’o.