Maledetto Berlusconi famose n’orgetta in tre.
Sono sempre stato appassionato di coincidenze. Per esempio, questa cosa di questa qua. La signorina scriveva da mesi per il supplemento del Corriere della Sera dei gustosissimi reportages sulla movida italiana (cose del tipo a Catania i giovani sono così e cosà, e bevono questo e quell’altro, e invece a Bolzano no, a Bolzano sono cosà e così e bevono delle altre robe, e qualcuno chiava). Siccome il suddetto giornale fa parte della mia personale pattuglia da cesso (non mi è mai piaciuto portarmi i libri quando vado a cacare, preferisco qualcosa, come dire, di più stimolante e in sincronia con puzze ed emissioni fecali) insieme al glorioso Venerdì di Repubblica, mi son detto: ma vuoi vedere che fra un po’ esce il libro della signorina? Qualcuno lo dica a Giacobbo, che poco dopo la mia premonizione si è avverata, con copertina del supplemento del Corriere che annunciava l’uscita del suddetto capolavoro. Quando poi l’altra sera da Santoro ho visto il dott.prof.giornal.manag.equidist.raffinat. Paolo Mieli, scasualmente presidente di RCS libri, chissà perché, mi è tornata in mente la simpatica signorina a forma di buattella. Pochi minuti e vualà, chi ti tira fuori la redazione di Annozero? La signorina in questione, edita da Berlusconi, che si lagnava pubblicamente del suo editore e della di colui tendenza al puttanesimo praticante. Ma tu guarda, alle volte.
Che peccato, ho pensato guardandola, sprecare tutto questa fiatella contro l’editore quando invece, fossi stato in lei, avrei saccagnato di botte il truccatore e il parrucchiere che l’hanno mandata in studio dicendole vai vai, sta ‘na bellezza, non te ne incaricare. Signorina, mi creda, quando le dicono così lei mentre esce si giri di scatto e controlli se le infami maestranze stanno ridendo: se lo fanno, non è buon segno.
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