Repliche estive.
A grande richiesta, ripubblichiamo un classico di tutti i tempi: LE FEMMINE E I MONDIALI DI PALLONE:
Premesso che già non capiscono un cazzo di niente, figuriamoci se capiscono qualcosa di pallone, vi anticipo una gustosa serie di asinerie femminili per i prossimi mondiali di calcio.
a) L’entusiasta. Essa non capisce un cazzo di niente, figuriamoci se capisce qualcosa di pallone: si distingue dalle altre per l’incommensurabile casino che fa quando voi state cercando di seguire la partita. Si alza, si sbraccia, si mette tra voi e l’unica azione apprezzabile della partita; spesso bestemmia come Tiramolla, usando espressioni tipo porca paletta e dannazione, calamitando il disprezzo degli astanti. Calciatore preferito Gattuso, perché, come lei, non capisce un cazzo di pallone però fa tanta ammuìna.
b) La competente. Essa non capisce un cazzo di niente, figuriamoci se capisce qualcosa di pallone. Suo tratto caratteristico è essere stata fidanzata con un buzzurro della curva sud per nove anni. L’infame portatrice di patana conosce a memoria tutte le canzoni ultrà, che non mancherà di cantarvi nelle orecchie, e nell’attimo esatto in cui vi girerete per schiaffiarla, la nazionale segnerà. Calciatore preferito Materazzi perché, come lei, non capisce un cazzo di pallone però pare che niente fa e pure scassa ‘o cazzo.
c) La stilista. Essa non capisce un cazzo di niente, figuriamoci se capisce qualcosa di pallone, però, direte voi, almeno lo ammette. La sguattera in pectore è fermamente convinta che un giocatore si giudichi in base alla bellezza fisica e alla quantità di ombretto che mette. Essa disprezza profondamente Ronaldigno, perché come si fa a giocare con quei denti lì, e infarcisce la partita con commenti sulla quantità e la qualità del gel di Nesta. Calciatore preferito il marito della spais gherl quella lesbica e anoressica.
d) La cuoca. Essa non capisce un cazzo di niente, figuriamoci se capisce qualcosa di pallone. Non ha mai visto Fantozzi, quindi si ostina a pensare che quel gruppo sudato e bestemmiante la madonna davanti alla tv sia in realtà un raffinato convivio cui preparare pietanze da consumare seduti, a tavola, durante la partita: spesso il genio dell’ignoranza che la possiede la sprona a chiedere perfino di abbassare il volume, e in alcuni casi più gravi (quelle laureate in scienza della comunicazione) a spegnere la tv. Calciatore preferito Vissani, perché apprezza la buona cucina. Vissani non è un calciatore, ma d’altra parte lei pensa anche che la Bignardi sia spiritosa e sagace, e quindi.
e) La puttanta. Essa non capisce un cazzo di niente, figuriamoci se capisce qualcosa di pallone, e quindi escogita il più antico dei trucchi per rovinarti la partita a te. Si presenta a casa truccata come la bucchinara che è, ti racconta che sotto ha reggicalze guepiere calze a rete e anal intruder già inserito e comincia a smanacciarti il pesce mugolando come un orso ferito. Appena l’arbitro fischierà un rigore per l’Italia si offrirà di prendertelo in bocca, o in culo, o tra le dita dei piedi. Calciatore preferito, pur di guastarti il divertimento, tu.
f) La patriota. Essa non capisce un cazzo di niente, figuriamoci se capisce qualcosa di pallone, e quindi, non capendo una mazza manco di politica, è una fervente patriota: ovviamente, a modo suo. La Silvia Pellico della fellatio esplica totalmente la sua demenza femminile cantando a squarciagola l’inno, sbagliando tutte le parole ma esaltandosi (specie se laureata in scienza della comunicazione) sul parapà parapà parapappapappappà. Calciatore preferito Di Canio, perché è uno che ama la patria, specie se la patria è Salò.
g) La polemica. Essa non capisce un cazzo di niente, figuriamoci se capisce qualcosa di pallone. La bestia infame odia Lippi poiché somiglia a uno che l’ha messa incinta e poi ha fatto finta che non vedeva e non sentiva (e ha fatto bene, visto che il figlio era del verdummaro). La lurida quindi si applicherà nel contestare qualsiasi scelta del ct. Al sesto gol di Totti chiede infastidita che venga sostituito con Beccalossi o, in subordine, con Carolina Morace o Renato Rascel. Calciatore preferito Cassano, perché è tanto dolce.
h) L’amante degli sport minori. Essa non capisce un cazzo di niente, figuriamoci se capisce qualcosa di pallone, però vanta, nel suo passato una militanza in un qualche sport (cosiddetto, e a ragione) minore. Una volta spiegatole che la pugnetta al passante nei cessi dei bar non è considerato uno sport, essa disturberà l’incontro clou magnificando le doti degli sport minori tipo cricket, pallacorda, rubamazzo, rubabandiera, pattinaggio artistico, in contrapposizione al corrotto e degradato mondo del pallone; la cretinerrima inoltre non mancherà di illustrare dettagliatamente le infinite regole (nei tornei di volano la gonnellina plissettata è obbligatoria, mica come questi che stanno coi cazoncelli, tzk) finché non viene percossa con una mazza da hockey su prato. Giocatore preferito Damiano Tommasi, non mi fate dire il perché che il guaglione mi starebbe pure simpatico.
i) L’esterofila. Essa non capisce un cazzo di niente, figuriamoci se capisce qualcosa di pallone, però è stata un anno all’estero col progetto Erasmus: ha visto più pesci stranieri lei che un pisciatoio delle Nazioni Unite, quindi adesso, durante la partita, scasserà il cazzo paragonando la povertà italica alla ricchezza altrui. La mentecatta raggiunge il culmine tentando di sostenere che insomma, Beckembauer è un uomo molto intelligente e colto, e si vede che non ha mai giocato a pallone, mica come voi italiani. Calciatore preferito Figo, perché è figo.
l) L’interessata. Essa non capisce un cazzo di niente, figuriamoci se capisce qualcosa di pallone. Generalmente si infila in casa perché sta cercando di chiavarsi a uno del gruppo, che invece l’ha portata solo perché lei lo è andata a pigliare a casa colla macchina, che faceva caldo e lui si cacava il cazzo di venire a piedi. Essa si finge dunque interessata, ma essendo stata cresciuta da un branco di cani , comincia a fare le palle alla tortiera con domande tipo perché i giocatori sono così tanti?, perché uno non può fare ricorso al Tar quando segnano gli altri ?, come si chiama di cognome Totti?, e via scassando il cazzo. Calciatore preferito tutti, perché lo sport è fraternità.
l) La mestruata. Essa non capisce un cazzo di niente, figuriamoci se capisce qualcosa di pallone. Si imbuca in quanto sorella o fidanzata di qualcuno, e quindi non è possibile cacciarla via prima della metà del primo tempo. Femmina vulgaris in tutto, la bestiolina si distingue perché, appena la partita comincia a ingranare, tipo che perfino Gattuso azzecca un cross senza buttarla in area a cazzo di cane come al solito, lei comincia a scolare sangue dalla fessa: l’ovvia conseguenza è che comincerà a chiedere a tutti i presenti (maschi, sudati e bestemmianti il 26 luglio) se per caso hanno un assorbente, possibilmente con le ali, finchè non si chiude al cesso urlando oddioddioddioddio per poi tornare imbottita di carta igienica con le cosce a tarallo tipo Coccobbill prima del duello. Calciatore preferito Beckham, perché lui sicuramente l’avrebbe avuto un tampax nella borsetta.
m) La pittima. Essa non capisce un cazzo di niente, figuriamoci se capisce qualcosa di pallone. All’apparenza normale, si intrufola portando panini enormi con parmigiana di melenzane e galbanino: la fetente regge i primi dieci minuti, poi scoppia in un pianto prima sommesso, per passare in breve (ovviamente in concomitanza di una punizione dal limite per noi) in singhiozzi rumorosissimi tipo yak tibetano fresco sgozzato. Il motivo del lamento non lo capisce nessuno, perché la voce della bestia, già stridula di per sé, è rotta dal pianto, in un crescendo di rumori, succhiamenti e risucchi francamente disgustoso quanto il suo aspetto. Calciatore preferito Hahhahhaho (forse Cannavaro, ma quando piange questa non si capisce una mazza).
n) La disoccupata. Essa non capisce un cazzo di niente, figuriamoci se capisce qualcosa di pallone. Avendo ormai trent’anni, in cuor suo ha già rinunciato a trovare marito, anche perché si è fatta pesare per zoccola da mo’, però ancora non dispera di trovare lavoro: ciò dimostra definitivamente la sua asinaggine morale. Si piazza davanti al televisore e comincia a cacare il cazzo chiedendo quanto guadambia questo e quello; ve la levate dai coglioni, facendole venire una crisi epatica, solo quando le spiegate che, oltre allo stipendio, i giocatori si beccano pure i premi partita. Calciatore preferito Armando Picchi, perché rispetto a oggi guadambiava veramente poco.
o) La stilista. Essa non capisce un cazzo di niente, figuriamoci se capisce qualcosa di pallone. Essa è fermamente convinta di avere gusto solo perché si veste come Simon Le Bon negli anni ottanta. La stilista della ceppa si esibisce nel suo rituale criticando le divise dei calciatori, che è pure vero che ormai fanno cacare, però lei le critica per i motivi sbagliati. Apprezza solo la divisa arbitrale perché almeno sono in tinta unita, e il suo cervello mesozico non riesce a spiegarsi perché i calciatori non giochino in giacca e cravatta, che quest’anno le disegnano Dolce e Gabbana. Calciatore preferito Lippi, perché ha il buon gusto di andare in campo senza calzoncini.
p) L’umbriaca molesta. Essa non capisce un cazzo di niente, figuriamoci se capisce qualcosa di pallone. La schifosa scienziata della comunicazione si presenta con un boccione di vino paesano del zio che tiene la terra nel Cilento e si mbriaca subito come una proccola, solo che invece di svenire come una persona normale, comincia a scorreggiare, ruttare e soprattutto vomitare sul telecomando del satellite; a quel punto le togliete i vestiti, li usate per pulire il vomito, le sputate in faccia e la lasciate sul pianerottolo. Calciatore preferito Maradona, perché è uno sconvoltone.
q) La trezzella. Essa non capisce un cazzo di niente, figuriamoci se capisce qualcosa di pallone. Si presenta col cane, suo compagno di elemosine, perché al centro sociale che frequenta pure la schifano. Comincia a scassare cazzo palle prostata e tutto quello che le riesce criticando i giocatori che arrivano in pullman e non in bicicletta, i palloni dello sponsor che invita a boicottare tra gli sguardi schifati degli astanti, tutti attrezzati con Nike e Adidas pezzotte: le vengono addirittura le convulsioni durante l’esecuzione degli inni nazionali. In sostanza, liberarsi della merda colla fessa è facile: basta dare una sasiccia al cane e aizzarlo contro la padrona. Una volta che la bestia con la coda capisce che con voi mangia più che con la bestia coi drealocks, la sbranerà. Calciatore preferito Paolo Sollier, perché oltre a essere trezzella è pure na vecchia di merda.
Complimenti vivissimi….si può far ridere anche senza insultare il genere femminile. Evidentemente richiede troppa fatica ed è meglio ricorrere alla risata grassa farcendo queste cazzate dei soliti stereotipi sulle donne! Senza parole!
no, è vero. chiedo scusa. non ricorrerò più alla risata grassa farcendo le mie cazzate dei soliti stereotipi sulle donne!
da domani solo foto di gattini in braccio a Marianna Madia e Emma Bonino.
Magari anche qualche cagnolino, eh?
ma io illo tempore me le sono salvate in una pagina word e me le ripasso una volta al mese
“ha visto più pesci stranieri lei che un pisciatoio delle Nazioni Unite”
ahahah questa mi fa sempre ridere.
però la parte più divertente è il finale, quel commento firmato sara. sembra vero.
harrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr.
Come ” femmina” non mi sento offesa ….ma direi che il pezzo era di certo pesante. Ma che cavolo un consiglio te lo do senz’altro. Se non vuoi soffrire guardati le partite solo tra uomini. (P.S. eliminerei Forza Napoli anche dalla sigla di amlozero) ma si sa “forse ella non capisce …”bip”
BESTEMMIA UAN: sono passati già 4 fottuti anni!!!
BESTEMMIA CIU: QUEST’ANNO CI SONO I MONDIALI PROPRIO MENTRE IO STO IN ITALIA… PORCOCAZZO!!!
Sara: a quale delle categorie menzionate nell’articolo appartieni?
sto conducendo una statistica demografica, niente di personale
Ho sempre diffidato delle femmine che si offendono quano leggono le tue cose. Angela
la femmina di amlo è una categoria dello spirito. che prima o poi, per un verso o per un altro, ciascuna di noi finisce per incarnare. rassegnatevi.
Approfittate del Mondiale per “iniziare” le vostre donne al “Metodo Argenziano”: partita o non partita, non potranno farne più a meno
approfitta del Mondiale per pubblicare una versione 2014 de Le femmine e i mondiali di pallone!
mi sa che faccio gli scrittori e il mondiale di pallone