Lamentatevi!
Siamo tutti d’accordo, immagino, sul fatto che fascista sia un termine abusato, e non è una cosa recente. Da che mi ricordo, è sempre stato sinonimo, in bocca agli asini, di chi non la pensa esattamente come me. Questo però, sia chiaro, non cambia le cose. Se domani mattina cominciate a chiamare bulldozer il pollo arrosto, non è che la sera vi mangiate effettivamente un caterpillar: sempre pollastro è. E, per pietà, smettiamo di pensare che il fascismo non è fascismo se non c’è un omuncolo pelato che sbraita a piazza Venezia, attorniato da un gruppo di fetenti vestiti come pagliacci. Il fascismo è stato anche quello, e indentificarlo esclusivamente con queste manifestazioni da strapaese serve soltanto a chi, da questa semplificazione, trae vantaggio.
Il fascismo è stato incompetenza, machismo, superomismo, corruzione, vigliaccheria, protervia, arroganza, disprezzo per il popolo, odio per le donne, razzismo, ignoranza, prepotenza: ecco perché, quando due o più di queste caratteristiche ricorrono in un atteggiamento si può legittimamente paragonarlo al fascismo.
Prendete, per esempio, quelli che vi dicono sempre di non lamentarvi: non vogliono che vi lamentiate delle condizioni della Sanità (non è il momento delle polemiche, dicono, perché sanno benissimo che, dopo, col cazzo che si regolano i conti). Vi sfottono quando vi lamentate per dei lockdown, necessari sì, chi lo nega, ma gestiti con palese incompetenza, strafottenza e atteggiamento paternalistico e sbirresco. Vi mettono in croce se vi lamentate dei trasporti pubblici pagati da voi, vi ricordano che c’è gente che ha vissuto sotto le bombe: ma erano gli stessi che, col loro atteggiamento fascista, vi avevano portato le bombe in casa.
Nel volervi negare il lamento c’è tutto il superomismo fascista (che sarà mai! Noi siamo forti, invincibili!), unito a quel cattolicesimo lateranense che vi impone di porgere, sempre e comunque, l’altra guancia. E ve lo vogliono negare, il lamento, perché sanno che è l’anticamera della protesta, e la protesta si sa quando comincia, non si sa quando finisce e, soprattutto, non è mai indolore per delle bestie come loro.
Cominciate a lamentarvi: è vostro diritto.
Chissà che un domani il lamento non diventi protesta, e chissà che questi fascistelli da quattro soldi non comincino a farsela sotto.
Le ultime parole fumose