Non è tanto il fatto.

Non è tanto il fatto che un governo cosiddetto di sinistra inneggi alla fertilità (tra l’altro insistendo sulla figura femminile, l’italica fattrice, come se oggi i figli non li crescessero anche i padri). Non è tanto il fatto che questo stesso governo, nel momento stesso in cui metti al mondo un figlio, ti renda la vita difficile non dandoti i servizi che servirebbero a te e a lui. Non è tanto il fatto che questo stesso governo metta mano alla scuola in maniera pedestre, inimicandosi gli insegnanti. Non è tanto il fatto che poi, scuola o non scuola, tuo figlio non avrà diritto a un lavoro, a una casa, a una pensione, perché sono cose superate, come ti permetti di pensare che un essere umano abbia diritto alla sopravvivenza, sarai mica comunista? Non è tanto il fatto di chiamare questa giornata che non significa un cazzo, #fertilityday, con l’hashtag e in inglese, come a sottolineare che l’italiano non è più cosa nostra, più per ignoranza che per internazionalismo.

No, non è tanto per questo.

E’ proprio per lo spreco di tempo ed energie che vengono profuse in simili stupidaggini, in queste insulse pagliacciate, che a uno gli girano le palle. Capisco che a fare le cose serie non siete capaci: si vede benissimo. Ma allora andate a fare qualcosa di meno scemo, per cortesia. Non so, una gara di sputi, un torneo a chi ha le palle più grandi, un bel concorso miss maglietta bagnata. Andate a giocare con gli altri bambini, invece di rompere le palle ai grandi, che qui abbiamo cose più importanti da fare.

Ad esempio, cercare di sopravvivere alle stronzate che vi inventate ogni singolo giorno.



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