Legale non è onesto.
Non so se siete d’accordo, ma io penso che la corruzione sia una delle cause forse tra le più importanti, del declino morale ed economico di questo paese disgraziato. Per questo ho accolto con il mio consueto scetticismo (dovuto più al fatto di averne viste troppe che alla mia indole) ma con speranza, la nomina del dott. Raffaele Cantone all’Autorità Nazionale Anticorruzione. Se non sapete cos’è, ve lo dice il sito ufficiale:
La chiave dell’attività della nuova ANAC, nella visione attualmente espressa è quella di vigilare per prevenire la corruzione creando una rete di collaborazione nell’ambito delle amministrazioni pubbliche e al contempo aumentare l’efficienza nell’utilizzo delle risorse, riducendo i controlli formali, che comportano tra l’altro appesantimenti procedurali e di fatto aumentano i costi della pubblica amministrazione senza creare valore per i cittadini e per le imprese.
Ora, personalmente ho stima per il magistrato in questione; dovessi proprio trovargli un difetto, ma proprio a volerne cercare uno veniale, direi che pubblicare un libro con Berlusconi, per uno che fa il magistrato, come dire, non è stata una mossa astutissima, ma insomma, che gli vuoi dire a uno così, provatamente integerrimo? Niente. Diverso è il discorso per l’organismo che è stato chiamato a presiedere, che da oggi, da quando cioè ho saputo una cosa che adesso vi dico, francamente ha cominciato a starmi antipatico, e molto. E vi spiego perché. Uno dei motivi per cui questo paese si sta imbarbarendo, e si sta imbarbarendo con una tale velocità e con una tale carenza di scrupoli da lasciare senza fiato, è la mancanza basilare di rispetto per i lavoratori. Per cui, scoprire questo un bando che dice che l’Anac ha indetto una selezione per n. 5 tirocini formativi e di orientamento della durata di 6 mesi, ovviamente solo per laureati. Ecco i requisiti richiesti:
Per la partecipazione alla selezione sono richiesti i seguenti requisiti: a) laurea di secondo livello specialistica, magistrale o ciclo unico, conseguita con votazione non inferiore a 105/110 (o equivalente) da non più di 12 mesi; b) età non superiore a 27 anni; c) tesi di laurea in una delle materie di interesse dell’Autorità, di seguito elencate: trasparenza ed integrità; prevenzione e contrasto della corruzione; diffusione della cultura della legalità; contrasto della criminalità; disciplina dei contratti pubblici; diritto penale dell’economia e diritto penale europeo; cooperazione internazionale in materia penale; criminologia. L’Autorità terrà inoltre conto, ai fini della valutazione dei candidati, di eventuali opere, progetti e pubblicazioni nelle materie di interesse dell’Autorità.
Allora uno pensa, cazzo questi fanno sul serio. Cercano giovani qualificati, anzi direi più che qualificati. E dunque li pagheranno, mi chiedo. E leggo, e scopro che li pagano.
400 euro al mese. Lordi.
Ora, a parte la battuta classica, e cioè che se a uno gli dai 400 euro al mese non solo è corruttibile, ma lo metti proprio in condizione che per sopravvivere il corruttore che lo corrompa se lo deve andare a cercare, dico io, ma può mai un’Autorità Anticorruzione proporre 40 ore di lavoro settimanali per 400 euro lorde? E’ legale, legalissimo, ed è più che corretto, ma vorrei chiedere al dottor Cantone se lo trova giusto. Se anche lui pensa, come me, che formazione o non formazione, questi cinque (non so quanto fortunati, a questo punto) giovani andranno a lavorare otto ore al giorno per quattrocento euro lordi. Perché qua non è il concetto di legale che è in discussione, e il dottor Cantone questo lo sa. Gli imbrogli, i peggio imbrogli, possono anche eessere legali, e ne abbiamo avuto prova, in questi secoli: il fatto che una cosa sia consentita dalla legge non la rende buona, non la rende giusta. E’ legale che la signora Boschi quadagni dieci volte un impiegato, ma ciò non lo rende giusto. Una schifezza, perché sia chiaro che io penso che pagare un lavoratore, anche se inesperto, 400 fetentissimi euro lordi al mese, sarà anche legale,ma non è giusta. E non aiuta a combattere la corruzione: non quella economica, non soprattutto quella morale, quella etica. Una società che legalizza una cosa del genere non è una società giusta; non solo, è ridicola, perché non sa, o finge di non aver capito che è questo tipo di aberrazioni a portare la corruzione, quella brutta, quella morale, nel cuore stesso del paese. Non discuto che sia legale fare una cosa del genere, e non metto in dubbio che il dottor Cantone non possa far altro che scrollare le spalle, di fronte a una legge del genere, una legge che consente lo sfruttamento sfacciato e indecoroso del lavoro altrui. Ma saprà anche che la prima arma con cui si combatte l’inciviltà è la civiltà, che per sconfiggere la disonestà bisogna proporre onesti modelli di comportamento, non solo legalizzare la disonestà a beneficio di pochi.
Per questo, da oggi non credo più nell’utilità dell’Autorità Nazionale Anticorruzione. Non ho dubbi che farà benissimo, che bloccherà appalti sospetti, che aiuterà a carcerare dei disonesti. Anche, però,con il lavoro di gente molto qualificata e parecchio sottopagata.
E’ legale, lo so, ma non lo trovo onesto lo stesso.
Le ultime parole fumose