Fenomenologia del Renziano.

Chiariamo subito: Renzi non è Mussolini. Non ne ha il carisma, non ne ha il fascino. Non è nemmeno Craxi: gli manca l’autorità, la faccia tosta, la fermezza. Renzi è figlio dei suoi tempi, è figlio di Veltroni, di D’Alema, e prima ancora è figlio di Natta e Berlinguer, più che di Moro, del quale non possiede la cultura (per quanto fumosa e difficilmente verificabile) e la tendenza alla mediazione fino allo sfinimento. E’ figlio dei tempi, semplicemente. Come i suoi sponsor, in testa il famoso finanziere Serra, che personalmente ancora non ho capito che mestiere faccia, forse perché io ancora continuo a considerare giocare coi soldi una perversione e non un vero lavoro. La verità è che sappiamo tutti benissimo chi è Renzi e quello che sta facendo, e quelli che fingono di non saperlo se ne accorgeranno presto. Parlo dei suoi elettori e della stampa che lo sostiene, che Renzi tiene da conto come Stalin teneva da conto i russi: gente da mandare, come ondate di carne sacrificabilissima, a seppellire le truppe naziste sotto una valanga di sangue e intestini. Per questo non considero Renzi colpevole di nulla: si limita ad essere l’espressione dei tempi suoi, dell’invidia sociale che porta a voler distruggere i diritti altrui invece di rivendicarli per sé e per gli altri.

Renzi è solo il nostro Golem, che si limita a obbedire agli ordini che una società di schifosi gli mette in bocca.

Quelli che mi fanno davvero spavento sono i Renziani, i suoi fidi (se ne accorgerà, quanto sono fidi, alle prime difficoltà), che in molti, per pigrizia intellettuale, continuano a paragonare prima ai gerarchi, poi ai colonnelli di Fini e ai goderecci giovani craxiani come Signorile e De Michelis. Niente di più sbagliato. Se c’è invece un paragone che regge è quello con i Savianelli, le avanguardie armate di scomunica, i kmehr fucsia, del pensiero dell’incolpevole Saviano. Spesso giovani ma con un carico di paccari da levarsi da faccia tale da far pensare che abbiano vissuto almeno ottant’anni subendo le peggiori umiliazioni da parte dell’universo mondo. La sua caratteristica principale è infatti l’astio, come succedeva coi Savianelli: non mi avete mai invitato alle feste? C’era sempre qualche ragazza più carina di me? Mi prendevate a scamette perché andavo vestito comm a nu scemo? E io adesso ve la faccio pagare, adesso mi riprendo tutto con gli interessi. Come i ciccioni che dimagriscono e si sentono bellissimi anche quando continuano ad essere sovrappeso di quindici chili, sfoderano abiti improbabili, atteggiamenti da modelli che su di loro suonano ridicoli; manca loro lo sprezzo dell’estetica che faceva di quel panzone di De Michelis una figura quantomeno singolare, nel suo rifiuto puramente godereccio di aderire a un canone estetico che, semplicemente, l’avrebbe sempre visto sconfitto. Il Renziano, invece, aderisce incondizionatamente al mito fassista della Giovinezza, ma trasforma l’ardimento in una giacchetta stretta, le parole roboanti in insinuazioni da condominio. In sostanza, sostituisce l’ideale con il misero rancore verso chi, un istante prima, non si era nemmeno reso conto che il Renziano potesse avercela con lui. In questo, egli è il giovane dell’oratorio che, dall’alto della sua testolina forforosa, osserva i coetanei uscire con le ragazze e si fa l’idea che, per uscire anche lui con quelle ragazze lì, la via più breve non sia un bel mix di dentifricio e shampoo antiforfora, ma l’eliminazione dei coetanei cattivi. Al quale, però, il Renziano ambisce assomigliare più di ogni altra cosa. Mentre i craxiani erano unici e  irripetibili, anche nella loro dissolutezza da basso impero, mentre i gerarchi erano arditi disprezzatori della cultura e del potere che avevano spodestato, il Renziano ambisce alla sostituzione rancorosa. Lo status quo non gli va bene, perché non è solo il potere che gli interessa. Egli è un debole perché cerca la conferma della sua forza nella sarcastica minimizzazione dell’avversario. Nella falsa forza delle sue affermazioni c’è tutta la sua debolezza intrinseca, la debolezza di chi non è capace neanche a vincere se l’avversario, il nemico non è solo sconfitto, ma umiliato. Lo sprezzo del Renziano verso la piazza non è quello di chi è uscito vincitore dalle elezioni, ma di chi sa di poterle perdere da un momento all’altro. E la disinvoltura con cui accoglie i traditori sul carro del vincitore rivela la voglia di piacere a tutti e a tutti i costi tipica dell’adolescente rifiutato per anni dalle comitive giuste.

Si riempiono la bocca del nuovo, ma vivono in un passato nel quale si sono sempre condiderati vecchi. Vogliono a tutti i costi la vittoria con la pericolosa amarezza di chi si è sempre sentito sconfitto, ingaggiando lotte a distanza con chi non aveva idea di competere con loro, i Renziani. Per questo, il Renziano è pericoloso: perché è portatore di un carico di livore sociale che va molto al di là del semplice desiderio del padronato di far il cazzo che gli pare. E pericoloso perché niente è più pericoloso di un adolescente che si compra le scarpe di Michael Jordan convinto che, così facendo, gli assomiglierà.

Ma guardatelo quando smette di guardarsi i piedi fasciati da gomma costosissima e, per caso, incontra uno specchio e si accorge di essere il pirla di sempre però con delle scarpe da ginnastica. Notate il barlume d’odio puro che gli brilla nel fondo degli occhi.

E correte a nascondervi. Subito.



29 Commenti

  1. Giordamas

    Per verità, Signorile non era un “giovane craxiano”: era il delfino di Lombardi. Poi, ‘sta faccenda del giovane renziano come livoroso post-adolescente che, con la ribalta, vuole umiliare gli altri… secondo me è una cosa tranquillamente estensibile a tutti, oggi, in Italia, questo paese dove devi per forza apparire fantastico (con le giacche più costose, i tagli di capelli più complicati, i drink più di moda) per essere preso in considerazione, e con la crisi economica ciò diventa sempre più complicato (anche perché avere potere in Italia è cosa sempre meno importante nel mondo). Vedi Gasparri e altri a destra, ma in fondo anche i grillini, Travaglio, con tutto il rispetto… E’ che tutto ciò crea davvero frustrazione: siamo, chi più chi meno, un paese di frustrati, incapaci di confrontarsi con gli altri.

    • amlo

      Nel PSI erano TUTTI Craxiani. Se non lo fosse stato col cazzo che Signorile faceva il ministro. per il resto, d’accordo.

  2. Emanuele

    Tanti anni fa, agli albori della mia carriera da subber, per qualche motivo rimasi fulminato dalla prima puntata di Glee. E in quella puntata c’era una scena in cui un classico ragazzetto gay benvestito viene brutalmente gettato nel cassonetto della monnezza dai soliti bulli giocatori di football. Quando riemerge gli urla dietro e ci si aspetterebbe una cosa tipo – che so – “vi faccio fare un culo tanto da mio fratello muratore” o “vi denunzio, marrani”… e invece no, dice loro “un giorno lavorerete tutti per me”. Ecco, il renziano e’ quella roba la’.

  3. Ciccibutto

    un pezzo così vorrei vederlo su un grande quotidianone, e non lo trovo più, ed è anche per questo che non li leggo più. E chi li scriveva, per esempio il marchese Fulvio Abbate, è stato esiliato. Meno male che Amlo c’è.

  4. Boris

    Il terrificante rancore sfigato del renziano è però assolutamente identico a quello del veltroniano, del dalemiano e del berlusconiano povero, e magari era lo stesso dello squadrista mussoliniano. E’ la stessa gentarella misera che cambia casacca dalla caduta dell’impero romano in poi o ci vedi qualche elemento nuovo?

  5. giovanni

    Renzi non è Mussolini.
    Neanche Mussolini era Mussolini, finchè non cominciò a buscar quattrini prima dai francesi (per diventare interventista) e poi da latifondisti e padroni del vapore (nel dopoguerra).
    Per me non ha nessun senso il confronto tra i due se non si guarda soprattutto a chi sta DIETRO i due.
    E dietro Renzi ci sta un signore che dice apertamente che il diritto di sciopero va abolito. Che differenza c’è tra il signor Serra e i padroni del vapore che finanziavano le squadracce fasciste?

  6. Silvio

    Diamine che analisi arguta! Goditi la tua superiorità antropologica e culturale. Magari aggiorna un po’ il repertorio degli esempi, è così banale

  7. Daniele

    Ciao Amlo (è la prima volta che intervengo, te saluto così), sono d’accordo col ritratto, secondo me però questi sono solo una parte dei renziani. Gli altri sono gli ex marxisti/maoisti/sessantottini/settantasettini, poi “ceto medio riflessivo”, quelli “de sinistra” insomma, sempre ligi al partito, che finalmente hanno vinto e anche se il loro idolo fa esattamente ciò che faceva Berlusconi (e che all’epoca li faceva tanto incazzare) e metà (almeno) del famoso 40% è fatto di forzitalioti convinti (ne conosco a bizzeffe), se solo glielo fai notare si mettono a strillare come il neonato cui hai tolto a tradimento il sonaglino. Per questo credo che Renzi vincerà ancora a lungo, soddisfa troppe (auto)illusioni, e dalle nostre parti è dal V secolo d.C. che ci accontentiamo di illusioni…

    P.S.: naturalmente è fondamentale il fatto che Renzi abbia avuto l’accortezza di accordarsi con Berlusconi, in modo da essere al riparo dei suoi carriarmati mediatici. Inutile aggiungere che, se pure questo fai notare a quelli di cui sopra, son strilli e occhi di fuori, vade retro Satana…

  8. frankdd

    Quattro sono le possibilità sull’entità dell’autore di questo articolo:
    1) qualche femminista acida di sinistra con il mito del drogato esaltato bolognese dei fumetti di Paz (che non si è mai riuscita a scopare), e il rancore che attribuisce al renziano non è altro che l’invidia penis che la caratterizza;
    2) qualche bruttona rospa di sinistra tipo la mia prof. di latino e greco al ginnasio (un mastino tipo la Camusso) che non avendo mai incontrato un pater familias vero si è rifugiata in maschietti ginecomastici la cui ovvia professione è dipendenti pubblici lavativi;
    3) un frocio tipo Vendola/Pasolini che per compensare la loro mancata inesistente virilità lanciano anatemi sadici contro la leggerezza della borghesia (come si suol dire “sputare al vento”)
    4) drogato col mito di Bologna che studia da una vita e che scambia ogni gentilezza per il professore con leccaculagine… ambito dalla femminista acida, è bastian contrario per definizione… è destinato a convivere con la gastrite per tutta la vita.

    Escludo comunque il tipo umano Fassina/Cofferati/Fassino, troppo anemici per poter concepire “argumenta ad hominem” che solo personalità bilose/choleriche possono avere (la cui mancanza di sangue è compensata dalla bile).

  9. Cicciograna

    Scommetto che qualcuno dei tuoi (ex) contatti ti ha cancellato dai “soscial netuorc” perchè hai osato avere atteggiamenti non di condanna assoluta nei confronti di De Michelis: tralasciando completamente qualunque altra cosa tu abbia detto, isolando nella sua interezza il trafiletto in cui lo definisci “quantomeno singolare”, te ne avranno dette di tutti i colori sublimando il loro disprezzo in un diplomaticissimo “vabbè, ma se scrivi queste cose, se ti metti a difendere pure De Michelis, con te non si può proprio parlare”.

    E se nessuno te lo ha detto, scommetto quel che vuoi che qualcuno ci ha pensato.

  10. Con tutta la disistima per Renzi, il tuo commento è il nulla che si crea fra gli elzeviri che attualmente passano per editoriali, in Italia.

  11. Wolfango83

    Per me invece Amleto le azzeccate tutte ed proprio questo il problema. Io di “Renziani” ne ho visti e ne vedo tutti i giorni. Un paio ho cercato di salvarli, per affetto sincero, ma quel livore di cui parla Amleto esiste e se decidono di farti male lo faranno e nel modo peggiore.
    Io ero convinto che Matteo e sodali sarebbero durati poco, divorati da vecchi squali e quando Amleto già diceva cose del genere lo trovavo pure io esagerato. Poi succede che i fatti a poco a poco gli danno ragione e capisci che le sue non sono esagerazioni. Provate a subire un attacco di un “Renziano” poi mi dite se non sareste voluti scappare piangendo e chiamando la mamma.

    • frankdd

      Eh certo dopo un articolo del genere basato su antropologia e terminologie da Also Spracht (tipo “basso impero”) e dopo aver pagato ieri sera il fatto di volermi sentire De Nicola con gli ennesimi latrati bavosi di Landini…. certo, sono i renziani i livorosi! Bah… dio sa come riuscite a trovare il livore nella categoria più naïve del pianeta terra.

      • Val

        Io questi pezzi li prendo per quello che sono, in parte sfoghi in parte bozzetti che ritraggono una parte non rappresentativa del tutto: non nel senso che i renziani non siano livorosi, ma nel senso che si tratta di  una questione del tutto irrilevante rispetto al programma politico di questo governo semilegittimo. I processi alle intenzioni non mi interessano, le dinamiche psicologiche meno ancora: politicamente, contano le azioni, e quelle di Renzi non mi convincono. Quanto a Landini, idem: a parte che tra tutti, almeno a lui, proprio a lui, un po’ di livore dovrebbe essere concesso, direi che sarebbe molto meglio concentrarsi sulla sostanza e non sulla forma.

  12. dieuchienandalou

    Nella genesi manca abberlustoni, secondo me.

  13. Max

    Questo è il nuovo che avanza e non c’entra niente con età.
    Non so chi mi fa più vomitare infatti tra la celebrolesa della Picerno o la furbissima Finocchiaro …

    In ogni caso quanti ne vedo in azienda di giovani e vecchi che si vendono per un po’ di potere e di soldi.

  14. gianfranco amodeo

    E’ vero quello che scrivi , e’ un problema però globale  di confusione politica ; non credo , anzi ne sono certo, si possa dire chi sia meglio o peggio . Obama meglio di Putin? Per gli americani e i russi i valori si capovolgono sul valore dei loro capi .  Forse il  punto e’ proprio approfondire se sia necessario o meglio utile al  paese al popolo per capirci  avere un capo .  Sempre c’e’ stato qualcuno che ha indirizzato il mondo sulla base della propria idea di mondo. Potrai dire qual’e’ quella di Renzi?  Allo stesso modo potrei dire qual’e’ quella di Papa Francesco ? o che so della Camusso o di  Bearzot bonanima. Vincere nel proprio campo e solo in quello. Il politico  di suo vede che qualcosa non e’ adeguato ai tempi e cerca una sintesi nella confusione che oggettivamente esiste . Politici migliori ? in teoria si , in pratica molto meno , almeno a me cosi’ sembra  .  Renzi a me sembra un futurista piu’ che mussoliniano.  Questo cosa comporta? Che come sempre la storia poi la fanno gli uomini.