Ancora sui librai.
In genere scrivo un post e la chiudo lì. Accetto le critiche, gli sfottò e molte volte gli insulti. Ci sta, voglio dire. Però stavolta qualcosa in più la voglio e la devo dire, sul post precedente (quello sui librai), perché ho notato una sparuta, maleducatissima, minoranza in chiara malafede, e alcune cose vanno chiarite.
1) Quando dico certi librai non voglio dire tutti i librai. Mi rendo conto che è uno sforzo leggere prima di indignarsi, ma è una cosa che dovete imparare a fare.
2) Allora diccelo tu come fare a sopravvivere, visto che te ne intendi così tanto, caro il mio professorone. Anche qui, leggete PRIMA il post e poi vi lamentate. Non ho mai detto, non ne ho la presunzione, di sapere come gestire un’attività commerciale, non dico meglio, ma addirittura peggio di voi. Io fallirei prima ancora di alzare la saracinesca il primo giorno. Il fatto è che se aveste letto quello che ho scritto, sapreste che queste cose non mi sono mai uscite di bocca. Quello che ho detto, e che se leggeste anche i commenti dei vostri clienti sapreste, è che essere maleducati e poco professionali non aiuta di sicuro. Non aiuta i librai, i pizzaiuoli, i fontanari e i casanduogli. E non serve essere  librai,  pizzaiuoli, fontanari e  casanduogli per capirlo.
3) Eh ma Amazon, la concorrenza. Fatemi capire: quando avete aperto la vostra libreria, lo avete fatto anche per fare concorrenza agli altri librai: sì o no? E allora perché voi potete far concorrenza e gli altri no? Capisco che vi piacerebbe restare unici nel raggio di duecento chilometri, ma finché qualcuno non vi fa una leggina apposta, gli altri vi fanno la stessa concorrenza che fate a loro. E certo, Amazon è più forte, fa gli sconti, ha tutto e subito. Ma sapete perché la gente va da Amazon? Perché ha un servizio clienti da paura. Sul loro sito ti chiedono quando vuoi essere contattato e come? Via mail, via telefono, e quale telefono, e quando? Ora, tra dieci minuti, oppure dicci tu quando. E capirete che quando l’aternativa sono CERTI  librai (non TUTTI, LEGGETE BENE, NON TUTTI) che  ti guardano dieci minuti con aria schifata prima di acconsentire a rivolgerti la parola, non c’è lotta proprio. Avete una carta in più di Amazon, che è il contatto umano, e non lo usate.
4) Eh ma noi non siamo maleducati, siamo stanchi. Noi invece no, eh. Scendiamo dalle nostre Bentley placcate d’oro ed entriamo nei vostri bugigattoli coperti di sete e broccati per intossicarvi la giornata osando chiedere a voi, dei libri. Noi, playboy miliardari e figli di papà . Solo che veniamo lì per comprare delle cose da voi, e un buongiorno, come va? sarebbe anche gradito.
5) Eh ma i clienti sono ignoranti. E anche rompicoglioni, direi. E maleducati, hai voglia. Succede, se ti apri un negozio, di avere dei clienti così: tanti. Solo che non succede solo a voi. Succede a tutti.
6) Eh ma solo con Bianciardi non si sopravvive. E che, non lo so? E chi ha mai detto una cosa del genere? Io no di sicuro. E’ che vi parte la fesseria di default quando non sapete che dire. Ben vengano le centinaia di migliaia di copie di Faletti e di Gramellini: se servono anche a far trovare UNA COPIA sola di Bianciardi. Quella, mi dispiace, la dovete avere. Siete pur sempre librai. Io racconto sempre della battaglia che dovetti fare per comprare una copia di Gomorra (edito da Mondadori eh, non uno qualunque) in una enorme Feltrinelli. Siccome Saviano non era famoso, finsero per ore che il libro non esistesse, per poi farne saltare una copia dal magazzino. Per me, uno che pretende di vendere SOLO la pila di bestseller alla cassa qualcosina la sta sbagliando. Poi fate come vi pare, l’attività e vostra e i soldi pure. I miei, siccome sono pochi, scelgo con cura a chi darli. E molti di loro, guarda caso, sono librai. Strano, ve’?
7) Eh ma le parolacce, TU DICI LE PAROLACCE*. Accusatemi alla maestra, su.
*Cazzo, cazzo, cazzo, cazzo cazzo, cazzo, cazzo, cazzo, cazzo cazzo, cazzo, cazzo, cazzo cazzo, cazzo, cazzo, cazzo, cazzo cazzo, cazzo, cazzo, cazzo cazzo, cazzo, cazzo, cazzo, cazzo cazzo, cazzo, cazzo, cazzo cazzo, cazzo, cazzo, cazzo, cazzo cazzo, cazzo, cazzo, cazzo cazzo, cazzo, cazzo, cazzo, cazzo cazzo, cazzo, cazzo, cazzo cazzo, cazzo, cazzo, cazzo, cazzo cazzo, cazzo, cazzo, cazzo cazzo, cazzo, cazzo, cazzo, cazzo cazzo, cazzo, cazzo, cazzo cazzo, cazzo, cazzo, cazzo, cazzo cazzo, cazzo, cazzo, cazzo cazzo, cazzo, cazzo, cazzo, cazzo cazzo, CULO MERDA E PURE PUCCHIACCA.Â
Contenti?
Noooooooooo le parolacce noooooooooooooooooooooo XD
Ecco, vedi che le repliche a volte servono. Altrimenti io non avrei mai (e grazie a gaia conventi che ha condiviso questo tuo post) letto la parola “casanduogli” che non conoscevo (e solo qualche minuto in google mi ha fatto capire il significato). Comunque sia, per quel che vale, approvo il tuo articolo.
e LA CAZZA? come la mettiamo con la cazza?
il solito gigantesco amleto.
Lodevole il tentativo di difendere la posizione, ma qui ci stiamo arrampicando sui vetri. Ripeto, te la stai prendendo con una caricatura che tu stesso hai disegnato, non funziona così. Amazon è più forte, è strutturalmente più forte e, giusto o sbagliato che sia, i librai ci possono fare poco o niente. Che siano simpatici o maleducati, che mettano o non mettano Fabio Volo in vetrina: pensare che sia una questione che si gioca a livello di atteggiamento personale significa non capire, o far finta di non capire, come funzionano certi fenomeni. Spero che il fatto di non essere affatto d’accordo con te mi collochi, ipso facto, tra i maleducatissimi.
il fatto di non essere d’accordo con me ti pone semmai dalla parte del mondo, cui ogni tanto sono tentato di dare ragione anch’io. come diceva Zappa, nella lotta tra te e il mondo, stai dalla parte del mondo. per il resto, che ti devo. se ALCUNI pensano di combattere un colosso maltrattando i clienti, aho’, buona fortuna
e daje, ma cazzo sei proprio sfortunato, tra commentatori superficiali, editori stronzi, librai maleducati, boldrine petualtni, sciampiste decerebrate, sembra che tu abbia a che fare con un’umanità veramente sgradevole. ma quanto sono ‘sti librai così terribili? se sono una minoranza insignificante, il post non si giustifica. che siano la maggioranza, la mia esperienza lo contraddice, non so la tua
vale, il fatto è che tu leggi solo i post miei in cui mi lamento. ne scrivo almeno il quadruplo in cui parlo bene di film, libri e serie tv. SOLO BENE, eh. poi, me potro’ pure lamantare sul mio blog, o no?
Io leggo questo blog. E su questo blog è un po’ che ti lamenti, e anche parecchio
“tra commentatori superficiali, editori stronzi, librai maleducati, boldrine petualtni, sciampiste decerebrate, sembra che tu abbia a che fare con un’umanità veramente sgradevole.”
Beata te che vedi un’umanità bellissima…
Va be’ ragazzi non so da cosa nasca l’equivoco e in fondo è del tutto irrilevante, ma c’ho il pisello, quindi sono mascolo…
Nel merito: immagino che tu, rispetto all’umanità volgare e sgradevole, ti senta ovviamente au-dessus de la mêlée. Io no. Per quello apprezzo molto la virtù dell’indulgenza e, in generale, comincio ad annoiarmi quando il sarcasmo diventa un po’ troppo fustigatore e moraleggiante. Questione di gusti, eh.
Comunque, e questo vale in generale, non solo per questo post, grazie per la disponibilità a discutere, aggratis. E senza scorrettezze dialettiche e argomenti ad personam (bella questa, eh?)
Val, non capisco perché non dovrei discutere con te. sei educata, e il fatto che tu abbia opinioni diverse dalle mie non conta niente, per me. nel senso che poi al massimo non cambiamo idea, ma lo facciamo da persone civili.
La tua posizione è chiarissima e condivisibile al 100%. Ma ripeto, quello che dici vale per qualsiasi attività commerciale. Anche dove si comprano le mutande. Se la commessa è maleducata e non ha voglia di andare a vedere se in magazzino ha la mia taglia, la volta dopo il dispetto di andare a comprare da lei non glielo faccio più. E compro le mutande su Amazon che tra un po’ me le fa consegnare da Enzo Miccio, con tanto di book fotografico.Â
Solo un appunto: viva la libertà di parola, tu sei liberissimo di pensare e anche di dire che ritieni cretine tutte le persone che comprano libri spazzatura. Io sono libera di pensare che tale libertà sarebbe più costruttiva se accompagnata da un po’ più di sano rispetto. Non me ne frega un cazzo delle parolacce. Ma il rispetto invece mi interessa parecchio.
Anch’io non sono una fan delle 50 sfumature, ma sapere che un’amica che rispetto e che ritengo intelligente l’ha letto non mi farebbe cambiare opinione su di lei. Siamo quello che mangiamo, no? Chi non mangia anche schifezze? Ci sta, ma come dici tu, purché non siano SOLO schifezze. La mia speranza è che la ragazzina che ha letto le famigerate 50 sfumature abbia letto anche la Austen o le sorelle Bronte, Quindi alla fine la pensiamo allo stesso modo, la differenza è che penso nessuno si sia offeso del modo in cui l’ho detto.
io ritengo cretine quelle che comprano SOLO immondizia, e che putroppo sono tante. per il resto, penso che tutti dovremmo concederci un bel po’ di schifezze, a patto di capire e dire apertamente che, appunto, di schifezze su tratta. sapessi le schifezze che leggo, guardo e mangio, capiresti che dico la verità . ma io lo dico, che so’ schifezze: è quando mi vogliono par passare gramellini per faulkner mi girano i coglioni.
Siamo d’accordo che siamo d’accordo. Quanto meno sul concetto di base, se non nelle modalità di espressione.Â
quelle, ognuno ha le sue
Mi sa che qualcuno qui non ha letto il punto 7…
Caro John, evidentemente tu non hai seguito il discorso, con modalità non parlavo delle parolacce, ma il fatto di dare delle cretine a chi legge libri di merda, così, senza se e senza ma. Non è nella scelta di parole, ma nel giudizio che viene dato. Ho solo espresso l’opinione che se il sig. almo (che non conosco e di cui ad oggi ho letto solo tre post) avrebbe potuto ottenere più attenzione al messaggio che voleva lanciare senza divagare in giudizi offensivi, che nella sua generalizzazione, hanno offeso una bella fetta di pubblico femminile. Perché sì, esistono un bel po’ di donne che leggono libri impegnati e leggono ANCHE schifezze, consapevoli di farlo. Non trovo giusto sentirsi dare delle cretine per questo. Penso anche che non fosse nelle intenzioni dello scrittore del post farlo. Poi sbaglierò eh, non ho la pretesa di avere la verità in tasca.
La speranza che la ragazzina che ha letto le famigerate 50 sfumature abbia letto anche la Austen o le sorelle Bronte è infondata e non porta a nulla. Chi legge quella roba non può aver letto i classici, e mai li leggerà .
Essendo parte in causa, ti assicuro che non è così. Certo, è una minoranza, diciamo 1 su 10? Però è così. Come qualsiasi altro commercio, anche nell’editoria la pubblicità influenza le masse. Moltissime persone hanno letto le 50 sfumature perché l’hanno venduto come qualcosa che non era e perché “l”hanno letto tutti”. Conformista? Sì, cretino? Forse, ma allora siamo tutti cretini, dai.Â
mai detto di non essere cretino pure io.
Fin troppo zelante nel dare ulteriori spiegazioni. Secondo me, molti tra quelli che non sono d’accordo, semplicemente non conoscono il problema. Probabilmente perchè, in fondo, non comprano poi tutti ‘sti libri. Non ho trovato la stessa resistenza nel convincere mia madre, che fa la spesa tutti i giorni, ad andare alla Coop invece di continuare a servirsi da Peppe che ha l’alimentari sotto casa, che è stronzo ed è pure ladro. Si, è vero, la Coop conduce una pessima politica sindacale. Però pure Peppe tiene i dipendenti in nero. In questi termini il (sedicente) consumo critico diventa una barzelletta, e resta solo il consumo presupponente.
Cioè, fammi capire, il tuo sarebbe un ragionamento socioeconomico di carattere generale basato su un esempio puntuale, cioè che Peppe è stronzo e pure ladro? Il problema, insomma, è la qualità umana del piccolo commerciante? Andiamo bene. Io personalmente non ho mai nemmeno fatto cenno al consumo critico, ma se questa è la critica al consumo critico…
amleto di suggerisco una variante di pucchiacca attestata nella zona marano-qualiano . CESTUNIA . da considerarsi un arcaismo .(lo dicevano mia madre e mia nonna )
cestunia si diceva anche a salierne
ne ho sentita una’altra …cionna – ( ahha ! dovrebbe essere zona irpinia giu’ di li’ ) ihihihihihihi!!!
Simpatico questo intervento molto “Excusatio non petita”; molto alla chi ha appena pubblicato un libro e si è accorto di aver come si suol dire “pisciato fuori dal vasetto”. Dalla apologia di Amazon, stando anche a quanto scrivi in una altro articolo, si capiscono molte cose: quando scatta la sindrome di Stoccolma che porta il piccolo uomo a difendere meccanismi brutali (che nemmeno conosce…) allora siamo alla frutta. Compriamo Nestlè e vestiamo Nike invece di servirci dall’arcigno calzolaio che giustamente chiude i battenti.Â
oh lo vedi che hai potuto usare il latinorum? solo che non è un’excusatio, è petita dai commenti dei mentecatti e io piscio dove pare a me. se permetti preferisco farmi brutalizzare da un colosso gentile piuutosto che dal negozietto cafone di tuo cugino all’angolo. e del libro mio me ne preoccupo in altri modi, non leccando culi.
Domanda probabilmente ingenua, ma a cui non so darmi una risposta: che interesse ha Feltrinelli (o altro colosso della distribuzione di turno) a non voler far trovare a me lettore Saviano (o altro scrittore sconosciuto di turno)?
nessun interesse. quando saviano non era famoso di suo lo buttavano in magazzino, dopo, avevano SOLO QUELLO. in sostanza, vogliono vendere solo la roba che si vende da sola. e quelli non sono i librai, sono i salumieri.
Su internet trovi libri che nelle piccole librerie manco sanno che esistono o, peggio, che non vendono per convinzioni ideologiche.