Fozza fozza Amazon.
Non so qualcuno di voi lo sa davvero, ma c’è una guerra in atto tra Hachette e Amazon. Non sto qui a farvi lo spiegone, perché la cosa, come tutte le cose dei ricchi, è una cosa noiosa. Quello che ho capito io è che Amazon, forte della sua posizione di predominio, cerca di dettare delle regole agli editori, e molti autori si sono schierati dalla parte di Hachette. Autori ricchi, in genere, tra cui il mio adorato Re, cui evidentemente la mancanza di droghe non fa bene. Ora, si tratta, davvero, di cose da ricchi, e me ne fotto altamente, però.
Però io sto per principio dalla parte di Amazon.
Dice, ma è un monopolista. No: ha, come dicevo, una posizione di predominio, conquistato sul campo e fidelizzando i clienti. Comprare su Amazon è uguale che comprare da altri ricchi sfruttatori, solo che Amazon ha i prezzi bassi e non tira a fregarti. Punto. E’ chiaro che invece di Amazon preferirei una comunità socialista, ma se proprio devo scegliere un ricco scelgo sempre Bezos, perché è una persona educata. Provate a contattare Amazon e ve ne accorgerete: è l’unico posto dove non ti trattano una merda e se hai un problema te lo risolvono senza infelicitarti la giornata.
Ma Amazon è il nemico, e gli editori, anche queli italiani (hahahahhaha buona questa) si sono schierati contro Bezos. Dopo aver premuto per fargli eliminare gli sconti, dopo aver tuonato che il self publishing avrebbe abbassato la qualità dei libri, mentre loro vendevano a caro prezzo libri che dire che fanno schifo al cazzo è poco, dopo aver rovinato il mercato editoriale italiano con le loro gesta sconsiderate, trasformando le librerie in posti infrequentabili se non da sciampiste e assistenti universitari effeminati. Sbraitando che Bezos paga poco la gente, mentre loro invece di traduttori pagati cinque volte men0 di una cameriera non ne sanno niente, eh? vantando una superiorità culturale che non hanno neanche in sogno, millantando una credibilità che hanno perso da decenni. In cambio di cosa? Di una casta di babbei che cerca di giustificare la propria esistenza alimentando un circuito autoreferenziale che ha del ridicolo per quanto è inefficiente. Vi dico una cosa: nelle mie ultime quattro presentazioni ho incontrato centinaia di persone, e solo due di loro (campione rappresentativo, direi, visto che erano persone che partecipavano a eventi letterari) conoscevano l nome dello scrittore che aveva appena vinto il premio Strega. Non è ignoranza, è che questi si suonano e si cantano tra di loro, e i lettori, semplicemnte, comprano e leggono (per fortuna mia e di altri sfessati come me), ben altro.
Ora, Amazon, dopo avergli fatto il culo, entra a gamba tesa e comincia a dettare le regole. Cosa che gli editori hanno fatto per decenni, e che ora non hanno più la forza di fare, e piagnucolano che Bezos è cattivo e non li lascia vincere. Beh, adesso vi fate in culo. Vi è piaciuto fare l’industria editoriale invece che gli editori? Avete voluto lottare nelle acque degli squali, mentre siete piscitielli di cannuccia? E vi fottete. Piangere non vi servirà. Vi siete divertiti a fare gli industriali con le leggine a favore? A pubblicare libri di merda? E adesso vi fanno il culo.
E io mi metto sul divano e guardo mentre prendete gli schiaffi che arrivano, e nemmeno immaginate quelli che stanno per arrivarvi sul cozzetto.
Se proprio devo tifare per un ricco, scelgo quello educato, invece di farmi maltrattare dai vostri schiavi scostumati.
aaaaahhhhh questi sono i pezzi che ti confermano che stare su amlo.it è uno dei momenti migliori della giornata.
troppo gentile messie’
Dove certa gente trovi la faccia tosta di accusare gli altri di schiavismo proprio mi è ignoto. Peccato, perché trovare la fonte della faccia tosta è come trovare quella dell’eterna giovinezza.
La festa è finita per questi qua: sentono rintoccare il countdown e si mettono ad agitarsi sul serio (ma poco potranno).
Non posso che essere d’accordo in toto.
Amlo for president !!!
Condivido, e aggiungo a chiosa che i GROSSI editori italiani, più tutta la corte dei nani e ballerine dei giornali, delle radio e delle televisioni, hanno perso la guerra di posizione e fanno finta di niente, ciechi, sordi e invece chiaccheroni, spesso dal megafono dell’AIE. Hanno perso la guerra, sconfitti dalla loro stessa ottusità e bramosia e, soprattutto, dall’esercito di lettori che li ha rifiutati e i pochi buoni libri se li è scannerizzati e proposti alla fruizione in rete, oppure li ha cercati altrove, meno che nelle Focaccerie Feltrinelli o da GIUNTIALPUNTOCHECIHANNOROTTOICOGLIONI. Si ricomincia, allora, dalle e sulle loro macerie. Io son pronto, che sono anni che mi preparavo.
Grande Baraghini, fagli il culo
mi spiace, caro Amleto, ma Bezos non è diventato monopolista perchè è più umano dei pessimi editori italiani. Finchè esisterà il capitalismo, nessun monopolio avrà come ragione fondamentale della sua ascesa il trattamento umano dei lavoratori,
http://www.vice.com/it/read/en-amazonie-jean-baptiste-malet-inchiesta-amazon
Mai detto che è più umano
Chi usa vice.com come fonte non merita risposta.
mi auguro che non parli di me, perché manco so chi sia vice.com
no no, mi riferisco al buon giovanni….
comunque vice.com è un sito di “”"”"”notizie”"”"”" (credo le virgolette siano esplicative) basta andarci e leggere le notizie della home per capire che tipo di notizie c’è
grazie pietro, mi sa che me lo perdo
il peggiore di tutti è Repubblica con gli editoriali di Scalfari che sembrano scritti da Emilio Fede alla fine degli anni ’90.
Amazon e’ stata una mano santa per chi come me ha deciso di trafserirsi in un paesino dell’entroterra sardo e nelle librerie ormai da anni non riusciva a trovare niente di leggibile. Non solo su amazon si trovano libri in inglese a iosa, ma i prezzi sono ragionevoli, la consegna in tempi perfetti, e il trasferimento su iPad (nel caso di formato ebook) immediato.
Buongiorno a tutti,
Vice è carta da pacchi, ma il servizio di Malet io l’avevo letto su Le Monde Diplomatique e credo che sia serio.
Amazon sfrutta i lavoratori ed è ormai cosa nota. Detto questo, io lo uso spesso e volentieri, perché sono un’ipocrita e se non lo fossi non potrei comprare più niente, nemmeno un paio di calzini made in China
Concordo in tutto e per tutto con Alessandro. Lo uso anch’io e quando lo faccio mi sento un po’ in colpa, non con La Feltrinelli ma con tante piccole librerie che nonostante tutto continuano a resistere e dalle quali potrei comprare, aspettando qualche giorno in più ché in fondo non ci corre dietro nessuno. Amlo ormai non fa più satira, almeno qui, è diventato un polemista e quindi c’è sempre qualcuno che tiè, merita di andarselo a prendere in culo: in questo caso gli editori italiani e, in verità, chi può dargli torto? Il punto è che Amazon si fotte tutto il commercio al dettaglio, che spesso è fatto di gente competente e appassionata, prima ancora che gli editori. E lo fa sfruttando i lavoratori, non pagando le tasse (seconda, consistente obiezione) e senza alcun effetto positivo, mi pare, sulla qualità dei libri venduti (terza obiezione). Certo Amazon è anni luce avanti a tutti. Fra un po’ consegnerà con i droni in meno di mezzora dall’ordine (voilà, a casa anche i fattorini peruviani della DHL), anzi dei software speciali anticiperanno le nostre intenzioni sulla base dei precedenti acquisti ci spediranno ciò che ci piace. Fichissimo, anche se a me sembra un po’ inquietante e temo che ciò che verrà venduto non sarà né Cortázar, né Roth né Amleto De Silva, ma Fabio Volo, Coelho e il cantante dei Negramaro. Paro paro a prima, solo più in fretta e con Bezos più ricco.
polemista mi sembra esagerato. esprimo la mia opinione, e lascio te libero ti scrivere qui che la mia opinione è una cazzata.
Senza dubbio esagerato, ma non stiamo giocando tutti a esagerare?
La tua non è una cazzata, ma un’esagerazione, l’esasperazione di una giustificata ostilità verso gli editori italiani. Però da lì a fozza fozza Amazon ce ne corre. Secondo me. Perché, lo detto. Libero pure tu di entrare nel merito e spigarmi che con Bezos si alzerà il livello medio della lettura in Italia
Bezos si fa i fatti suoi, esatatmente come ditori, librai e distributori italiani. solo che non rompe il cazzo facendo l’intellettuale. non mi pare poco.
Ma qui sei tu che fai l’intellettuale, che si scoccia se le sciampiste gli contaminano le librerie
Il fattorino peruviano non servirà più?
Oh, beh, certo. Come gli strigliatori di cavalli non sono serviti più dopo l’invenzione dell’automobile, un sacco di operai non hanno più avuto posto dopo l’introduzione delle catene di montaggio robotiche in fabbrica e un sacco di operatori postali/telegrafisti non hanno più avuto uno scopo dopo l’introduzione delle comunicazioni a distanza.
Quindi?
A questa bella lezioncina di storia economica manca la ciliegina sulla torta dell’immancabile citazione della distruzione creativa di Schumpeter, come mai?
ah, scusa: http://it.wikipedia.org/wiki/Giancarlo_Fusco
Interessante personaggio. Ma non c’è una bibliografia! C’è qualcosa di suo di pubblicato? Non vorrai dare la colpa ai librai se non lo trovi, eh? Semmai agli editori….
http://www.zappa.com/
Grande Frank. Ma temo mi sfugga il nesso con Fusco
Ma tanto mo, chi avence avence, avence o cazz. nun ce sta cchiù manc nu sfaccimm d’euro e nisciun s’accatt chiù manc ‘o cazz.
Clap clap