Signora, il Governo può uscire a giocare ai soldatini?
Pare che Matteo Renzi, giovane speranza del Partito Democratico, abbia avuto a dichiarare che quello economico è un problema che va oltre i miliardi dell’Imu o dell’Iva, capiamo come fare a rilanciare l’economia in un momento in cui l’intera Europa è in crisi. Perché, ovviamente, mancano i soldi.
E’ questo che vi rispondono quando chiedete scuole decenti o una sanità degna di questo nome: non ci sono soldi.
E ve lo dicono, o ve lo fanno dire da autorevoli economisti, nei modi più insultanti possibili: cose tipo: abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità , o anche la pacchia è finita. Che culo avere un governo così. Oculato, serio, che si preoccupa del futuro dei nostri figli, che i soldi non li butta nel cesso, anzi. Se li tiene in cassa e li fa fruttare, ovviamente senza trascurare le questioni etiche: questa è gente che ci tiene, mica un branco di scioperati merdosi come voi. Per esempio, sapete come hanno aperto la seduta del consiglio dei ministri il 4 ottobre? Testuale, eh: In apertura il Presidente ha chiesto a tutti i Ministri di onorare con un minuto di silenzio la giornata di lutto nazionale, indetta per oggi in ricordo dell’immane tragedia avvenuta all’alba di ieri quando un barcone di migranti è naufragato a circa mezzo miglio dell’Isola dei Conigli al largo di Lampedusa. E non essendoci leghisti, sono sicuro che nessuno ha fischiato. Magari sarà scappata una lacrimuccia: questa gente alla vita ci tiene, eccome. Poi, asciugate le gote, i solidali, commossi,  hanno solerti ripreso il loro lavoro per il bene della collettività in questo modo: Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente del Consiglio, e dei ministri dell’Interno, Angelino Alfano, degli Affari Esteri, Emma Bonino e della Difesa, Mario Mauro ha approvato la spesa per la proroga dal 1° ottobre 2013 al 31 dicembre 2013 delle seguenti missioni internazionali delle Forze armate e di polizia.
Due punti, vado a elencare:
- Partecipazione di personale militare alle missioni internazionali in Afghanistan denominateInternational Security Assistance Force (ISAF) ed EUPOL Afghanistan (124.536.000 euro);
- partecipazione del contingente militare alla missione delle Nazioni Unite denominata United Nations Interim Force in Lebanon (UNIFIL), compreso l’impiego di unità navali nella UNIFIL Maritime Task Force (MTF) (40.237.496 euro);
- partecipazione di personale militare nelle missioni internazionali nei Balcani (22.447.777 euro);
- partecipazione di personale militare alla missione dell’Unione europea in Bosnia-Erzegovina, denominata ALTHEA (75.320 euro);
- partecipazione di personale militare alla missione nel Mediterraneo denominata Active Endeavour(5.090.340 euro);
- partecipazione di personale militare alla missione internazionale Temporary International Presence in Hebron (TIPH 2) (285.997 euro);
- partecipazione di personale militare alla missione dell’Unione europea di assistenza alle frontiere per il valico di Rafah, denominata European Union Border Assistence Mission in Rafah (EUBAM Rafah)(30.550 euro);
- partecipazione di personale militare alla missione delle Nazioni Unite e dell’Unione Africana in Sudan, denominata United Nations/African Union Mission in Darfur (UNAMID) (63.425 euro);
- partecipazione di personale militare alla missione delle Nazioni Unite denominata United Nations Peacekeeping Force in Cyprus (UNFICYP) (66.961 euro);
- partecipazione di personale militare all’operazione militare dell’Unione europea denominata Atalanta e alla operazione della NATO denominata Ocean Shield per il contrasto della pirateria (11.424.069 euro);
- impiego di personale militare negli Emirati Arabi Uniti, in Bahrain, in Qatar e a Tampa per esigenze connesse con le missioni in Afghanistan (5.509.576 euro);
- partecipazione di personale militare alle missioni dell’Unione europea denominate EUTM Somalia edEUCAP Nestor nonché nell’ambito delle ulteriori iniziative dell’Unione europea per la Regional maritime capacity building nel Corno d’Africa e nell’Oceano Indiano occidentale (3.689.030 euro);Â
- partecipazione di personale militare alla missione dell’Unione europea in Libia, denominata European Union Border Assistance Mission in Libya (EUBAM Libya), di cui alla decisione 2013/233/PESC del Consiglio del 22 maggio 2013 e per la proroga di impiego di personale militare in attività di assistenza, supporto e formazione in Libia (2.547.405 euro);
- partecipazione di personale militare alla missione di vigilanza dell’Unione europea in Georgia, denominata EUMM Georgia (96.139 euro);
- partecipazione di personale militare alla missione delle Nazioni Unite nella Repubblica del Sud Sudan, denominata United Nations Mission in South Sudan (UNMISS) (42.470 euro);
- partecipazione di personale militare alla missione delle Nazioni Unite in Mali, denominata United Nations Multidimensional Integrated Stabilization Mission in Mali (MINUSMA) e per la proroga della partecipazione di personale miliare alle missioni dell’Unione europea denominate EUCAP Sahel Nigered EUTM Mali (726.003 euro);
- prosecuzione dei programmi di cooperazione delle Forze di polizia italiane in Albania e nei Paesi dell’area balcanica (1.346.502 euro);
- partecipazione di personale della Polizia di Stato alla missione dell’Unione europea denominataEuropean Union Rule of Law Mission in Kosovo (EULEX Kosovo) (373.640 euro) e alla missione delle Nazioni Unite denominata United Nations Mission in Kosovo UNMIK (16.070 euro);
- partecipazione di personale della Polizia di Stato alla missione dell’Unione europea in Palestina, denominata European Union Police Mission for the Palestinian Territories (EUPOL COPPS) (33.220 euro);
- partecipazione di personale della Polizia di Stato alla missione dell’Unione europea in Libia, denominata European Union Border Assistance Mission in Libya (EUBAM Libya) (91.430euro);
- partecipazione di personale del Corpo della guardia di finanza alla missione in Libia, per garantire la manutenzione ordinaria delle unità navali cedute dal Governo italiano al Governo libico e per lo svolgimento di attività addestrativa del personale della Guardia costiera libica (2.895.192 euro);
- mantenimento del dispositivo info-operativo dell’Agenzia Informazioni e Sicurezza Esterna (AISE) a protezione del personale delle Forze armate impiegato nelle missioni internazionali (4.000.000 euro);
- impiego di personale appartenente al Corpo militare volontario e al Corpo delle infermiere volontarie della Croce Rossa Italiana per le esigenze di supporto sanitario delle missioni internazionali in Afghanistan e negli Emirati Arabi Uniti (265.442 euro).
- Il Ministero della Difesa autorizza a cedere, a titolo gratuito, alle Forze armate della Repubblica di Gibuti n. 4 veicoli blindati leggeri (192.000 euro);
- Il ministero della difesa è autorizzato per l’anno 2013 a erogare contributi in favore delle associazioni combattentistiche di cui all’articolo 2195 del d.lgs. 66/2010 (674.000).
Corpi Armati. Una branca dell’Italia che non conosce crisi.
Certo, avrebbero potuto finanziare con 100000 euri ciascheduna, 2264 aziende (o start up, come si usa dire) ma vuoi mettere l’odore del napalm al mattino?
Eh, tutti i giornali e i blog è una settimana che non parlano d’altro.
Se tenevamo a Darth Fener come ministro ci costava di meno.
Frena. Non tutte queste missioni sono paccottiglia di cui doverci sbarazzare: i 5 milioni, per esempio, per Active Endeavour, se dovessero servire proprio a evitare, o anche solo a ridurre altre tragedie proprio come quelle dell’Isola dei Conigli, sarebbero pure ben spesi (e giustificherebbero anche i 2,8 milioni spesi per migliorare l’addestramento della guardia costiera libica). Ma anche l’assistenza ai palestinesi a Hebron, quella in Darfur, quella in Sud Sudan, le missioni di polizia e ordine pubblico in Palestina, in Libia e in Kosovo e anche gli 11 milioni e mezzo spesi per contrastare la pirateria somala che rompe parecchio i coglioni a chi commercia per il Mar Rosso e il canale di Suez (e noi siamo storicamente molto attivi in quel commercio). Alcune delle citate missioni NATO, poi, mi appaiono abbastanza obbligate dai termini di aderenza al Patto Atlantico.
Certamente, non intendo con questo smentire la nostra costosa pusillanimità in politica estera, americano-dipendente, tuttavia dico che potevi anche soffermarti solo sugli sprechi più evidenti, tipo le associazioni combattentistiche.
Scorrendo i commenti, mi chiedevo: quand’è che appare il Giordamas a spiegarci che, sì, certo, insomma, però, frena, non è tutta merda quella che puzza…?
Boh. Io non me ne intendo, sono di quelli che per vergogna non lo dicono, ma pensano che abbia ragione Brunetta, e che un buon terzo della pubblica amministrazione italiana sia costituito (dall’usciere al dirigente) da inutili se non dannosi fannulloni, ai quali sarebbe più logico e giusto dare un sussidio di disoccupazione (per non fare, appunto, nulla) piuttosto che uno stipendio con contributi, malattia e tredicesima. E che una buona dose di tagli (non lineari, ovviamente, non lineari!) sarebbe un toccasana per il bilancio dello stato, ma prima ancora un atto di pulizia morale e culturale. Lì si parla di miliardi di euro, non di qualche centinaia di milioni.Â
Certo è che spese come queste (che, suppongo, si aggiungono a quelle per gli stipendi dell’esercito) sono per me intollerabili a prescindere e rendono ancor più insopportabile qualsiasi aumento delle tasse e il ritornello sulla “mancanza di risorse”. Tra l’altro si tratta solo di una fettina di una torta molto più grande (cosa saranno costati gli intelligentissimi bombardamenti in Libia? Quanto ci costeranno davvero gli F-35?), quindi ha ragione Amlo, prima togli le mani da quei soldi, poi mi parli di tagli dei servizi.
Senza voler aprire il capitolo banche e di quanto queste abbiano pesato sul debito pubblico. Persino il peggior fannullone è più produttivo e meritevole di protezione di questa manica di parassiti. Qualunquismo, demagogia? Può darsi, ma parassiti di merda rimangono.
Ma mica lo nego questo? Mica mi metto a fare l’apologia degli F-35. Ho parlato d’altro, di Active Endeavour e di missioni seriamente umanitarie, come quella in Darfur.