Ce potete sta’.
In genere mi tengo alla larga dalla politica raccontata: è insulsa, noiosa, ripetitiva e in generale è appannaggio dei servi o peggio, degli aspiranti servi. E poi, come vi ho già spiegato, cacandomi il cazzo, trovo sempre di meglio da fare, che in questo caso può voler dire anche fissare un punto sul soffitto. Però ieri ho sentito il classico starnazzar d’oche e sono accorso. Le oche, in genere, non si sentono, e la leggenda delle oche del Campidoglio non racconta che i cani, animali nobili, si sarebbero accorti molto prima dei pennuti che qualcosa non andava; sennonché i romani i cani se li erano mangiati, e, da buoni idioti, avevano lasciato in vita gli animali più saporiti e più cretini perché sacri a Giunone. Quindi, ora come allora, comandano le oche, e le oche quello fanno: starnazzano.
Il grido che mi ha colpito non è stato il prevedibilissimo Grande! del presidente del consiglio Pd a Silvio Berlusconi: ci sta al governo insieme, non vedo perché avrebbe dovuto dire qualcosa di diverso. E nemmeno l’indignazione del presidente della camera al Presidente Letta, lei è un bugiardo pronunciato da uno del M5S, che poi ha argomentato con calma perché dava del bugiardo al presidente del consiglio: e non mi pare che qualcuno abbia avuto qualcosa di sensato da obiettare: a parte il fatto che mi piacerebbe una bella interrogazione parlamentare su Fabio Fazio, che si ostina a fare interviste ai politici lasciandoli liberi di dire il cazzo che pare a loro. Non per niente, ma guardate che nel resto del mondo le interviste prevedono che l’intervistatore un pochetto si informi, o che almeno non faccia finta di niente quando lo abboffano di palle.
No, quello che mi ha colpito è il caso della signora Paola De Pin.
Ve la faccio breve: eletta con Grillo, è passata nel gruppo misto e ieri ha annunciato tremante, manco fosse Matteotti quando gli dicono che Dumini lo aspetta fuori col motore acceso, il suo sostegno al governo Pd-Pdl. Ora, io non sono grillino e non so molto del programma dei 5 stelle, ma so, nell’ordine: che il M5S ha fatto campagna elettorale contro il Pd e contro Il Pdl, sostenendo che fossero la stessa cosa e che anzi prima o poi avrebbero fatto un governo insieme, cosa poi regolarmente avvenuta; e so che la maggioranza che sostiene il governo ha fatto di tutto per bocciare le proposte (poche, formulate a cazzo quanto volete voi, ma c’erano) sulle quali il movimento aveva interamente basato la sua campagna elettorale. Ora, la signora Del Pin, fattasi eleggere in un Movimento che dice A, ha cambiato idea, ora dice: B. Benissimo, ci sta. Io in questo caso però mi sarei dimesso, perché se cambi idea tu, non è detto che l’abbiamo cambiata quelli che hanno votato te, ma non tutti hanno la stessa etica, ci può stare anche quello. Solo che, quando la signora ha annunciato il suo voltafaccia (legittimo, ripeto, ma sempre voltafaccia), i suoi compagni di partito si sono incazzati, com’era abbastanza prevedibile. pare che qualcuno l’abbia minacciata, e questa credo sia una cosa da codice penale che riguarda, semmai fosse vero, i questurini e non le cronache politiche. Ma gli insulti, secondo me, ci stavano. Un vaffanculo non uccide, e qualche volta è anche necessario. Bisogna saperlo incassare con dignità, specie se si è convinti delle proprie idee. Ma anche cento, duecento vaffanculo, per come la vedo io. La politica non è solo lauti stipendi, orari di lavoro ridicoli, viaggi gratis, tessere per il teatro e il cinemino: qualche volta è anche battaglia politica, e quindi insulti e sputi. Se passi dal giorno alla notte e invece di dimetterti resti lì e voti contro partito che ti ha fatto eleggere (non il tuo partito, ma il partito che lì ti chi ha messo: lei o io era uguale, sia chiaro) qualche vaffanculo te lo devi aspettare e anche avere le palle di tenertelo, e se qualcuno dice ti aspetto fuori chiami le guardie o, in alternativa, vai fuori ad aspettarlo tu con un bastone. Senza contare la concreta possibilità che l’insulto te lo meriti pure: si chiama autocritica, e ogni tanto andrebbe anche praticata. Invece di tremare e fingere che ci sia qualcuno con un mitra spianato per crivellarti di colpi, anche perché, per tua e nostra fortuna, non c’è. E poi mi piacerebbe chiedere alla signora Del Pin, esattamente, cosa avrebbero dovuto fare i suoi compagni di partito? Applaudirla? Offrirle del tè? Invitarla a un bel dibattito pubblico? La chiamano traditrice: cosa che non avrebbero potuto fare se lei se ne fosse andata a casa sua. Se passa dall’altra parte della barricata, ammetterà che i suoi detrattori qualche motivo ce l’hanno. Quando si accetta un incarico pubblico si prende un impegno. Badoglio era oggettivamente un traditore, perché era fascistissimo e tradì i suoi alleati. Non lo erano invece i partigiani: loro fascisti non lo erano mai stati, e non furono marescialli d’Italia, alleati prima di Hitler e poi di Stalin. E poi, smettiamola di frignare per un po’ di vaffanculi: io stesso ricevo centinaia di mail di insulti se solo mi permetto di criticare un cantantello o uno scrittorucolo, e io, a differenza della signora Del Pin, lo faccio a gratis. E siccome sono un signore, risparmio alla signora la mia pelosa solidarietà: è adulta, vaccinata e mi sembra una donna forte, quindi in grado di sostenere gli attacchi (quelli che non rientrano nel codice penale, ovviamente) che le derivano dall’esercizio della sua carica che, è bene ricordarlo, è facoltativa e generosamente ricompensata.
Ma soprattutto, voi che le state intorno, smettetela di frignare e starnazzare. Preoccupatevi dei vaffanculo che la gente riceve dalle Asl quando va a prenotare una visita oncologica e gli viene risposto che deve aspettare un anno perché non ci sono i soldi perché il governo deve giocare con i bombardieri e con i trenini ad alta velocità. Preoccupatevi degli insulti che riceve dagli obiettori una donna che vuole esercitare il suo sacrosanto diritto all’aborto. Preoccupatevi dei vaffanculi che ricevono le famiglie dei lavoratori quando cercano un asilo nido comunale e non ci sono posti perché i sindaci devono avere duecento addetti stampa retribuiti come Lady Gaga.
Voi tremate in parlamento, col culo caldo e parato, mentre fuori la gente trema la mattina guardando la cassetta della posta per vedere se dentro ci sono altre bollette.
V’è andata di lusso: ce potete sta’.
Scusami se mi concentro su un aspetto marginale del post, mi rendo conto che forse sono strano io, ma a me sembrava palese che il “grande” di Letta detto ridendo fosse ironico, tipo una specie di “non ci posso credere”. Facile che lo sopravvaluti, eh.
Letta può essere SOLTANTO sopravvalutato, achi’.
Senza esprimere giudizi personali in merito alla questione, a me è parso che Letta fosse sinceramente ammirato dalla capacità di Berlusconi di mangiarsi la parola, oltreché quintalate di merda, dandogli la fiducia poche ore dopo averlo definito “inaffidabile assassino politico”, nella più serena e trasognata imperturbabilità. Per cui si dev’essere rivolto ad Alfano e deve avergli detto: “Che grande!”
Letta ha grande rispetto per chi ha la faccia come il culo.
Comunque, al netto delle numerosissime imprecisioni del post, riguardo alla senatrice De Pin, ognuno ha la flemma che si ritrova. Non tutti nascono Berlusconi, per fortuna.
“Non lo erano invece i partigiani: loro fascisti non lo erano mai stati,”
non mi risulta che i partigiani prima del ’43 fossero renitenti alla leva. E a sparare hanno imparato nell’esercito al servizio del fascismo…
quello ceh volevo dire è più che chiaro. se poi uno non lo vuole capire non è colpa mia.
Considera che lorsignori non fanno più comizi pubblici se non nei loro feudi blindatissimi o in televisione, perchè la polizia gli ha consigliato di non far vedere troppo le loro facce di cazzo in mezzo alla folla, se no c’è il rischio che acchiappano assai di peggio dei vaffanculo.
E comunque senza che fai, siamo tutti berlusconiani perchè ci guardavamo i simpson su italia 1.
Sulla De Pin sono in totale disaccordo, hanno cercato di terrorizzarla, aggredirla prima fisicamente e poi verbalmente con epiteti come “venduta”, o peggio “ ti aspettiamo fuori”; che cosa è questo se non puro squadrismo mafioso o fascista? E le minaccia via internet dei tanti rappresentati dei meet up, longa manus operativa del capo, di andarla a prendere sotto casa e di rivalersi anche sulla sua famiglia? Allora, se fossero venuti meno, per un motivo qualunque, i controlli di legalità di commessi e forze dell’ordine, a che cosa avremmo assistito? Alla trasformazione dell’aula in “Mattatoio Montecitorio” con brandelli sanguinanti e frattaglie della De Pin sparsi un po’ dovunque sugli scranni e Castaldi, l’aggressore, che in piedi ne agitava lo scalpo? Forse che, una volta fatta una scelta di campo, bisogna impiccarsi a quella scelta per tutta la vita e morire per forza grillini, o pdiellini o piddini? Solo “l’attrito perpetuo delle idee” contraddistingue le democrazie, diceva Cattaneo, e porta al loro incessante rinnovamento. Le persone democratiche tollerano il conflitto, ne riconoscono anzi il ruolo propulsore e giungono ad una risoluzione pacifica del medesimo senza ricorrere alla giustizia sommaria tipica dei regimi autoritari (cit.). Quante volte abbiamo ascoltato nei dibattiti da parte di parlamentari di diversa estrazione politica la frase “parlo in dissenso dal gruppo”; migliaia di volte! E non per questo si sono verificate intimidazioni ed aggressioni; e quanti transfughi abbiamo visto che, come se passassero attraverso una porta girevole, entravano, uscivano dai partiti e poi ritornavano di nuovo al punto di partenza; la verità è che i grillini volevano portare il cambiamento, il giovanilismo, una nuova cultura, ed hanno fallito; i giovani sì, sono arrivati, ma lontani un miglio dalla cultura; ci siamo trovati di fronte a gente che non ha mai letto un libro di storia, altrimenti non avrebbe parlato di “fascismo buono”, né ha mai letto un giornale; gente che parla di Kabul quale capitale dell’Irak, che non sa che Bce è l’acronimo della Banca Europea, che non conosce Draghi, o Netaniahu, che non sa che cosa è lo spread, lo Ior o Wikileaks, che si inventa bufale come quella esilarante del microchip inserito sotto la pelle di ogni cittadino americano! E questi sarebbero quelli del cambiamento? Dopo venti anni di dittatura televisiva berlusconiana e relativo imbonimento di intere generazioni, adesso siamo alla “dittatura della rete”, siamo passati da un vecchio comico, oggi, all’ultima recita, ad un altro comico anche lui profondamente antidemocratico, autoritario (prima sbraitava contro il Porcellum, adesso vuole essere lui a nominare), accentratore, dal suo villone con piscina e vista mare (ultimo reddito conosciuto quasi 5 milioni di euro!) lancia scomuniche e sentenzia espulsioni per i dissidenti e per giunta con la stessa propensione agli affari personali come il cavaliere! Oltre a lucrare introiti pubblicitari sulla pelle dei suoi grillini che accedono al blog, adesso, emulo di Silvio, si inventa anche lui una tv, si chiamerà “La Cosa”! Se almeno avesse letto l’omonimo racconto di Moravia tutto imperniato su lesbismo ed zoofilia equina, forse avrebbe scelto un nome più appropriato. E siccome da una televisione bisogna soprattutto ricavare un po’ di soldi, come gli ha insegnato il grande Silvio che inondò il mercato di decoder Amstrad (guarda caso prodotto dal fratello Paolo) allora, arriva sul mercato, al modico prezzo di 60 euro (uno normale costa 9,90 euro in qualunque catena di elettronica), anche il decoder prodotto da Beppe Grillo per vedere in esclusiva la televisione di Beppe Grillo, ascoltare le parole di Beppe Grillo, vedere i video di Beppe Grillo e magari dopo mezzanotte, vedere il programma a luci rosse “Porno Grillo” con le performance sessuali di Beppe Grillo, …….cosicchè capiremo che in effetti esiste veramente una correlazione col racconto di Moravia.
Dai film che riesci a farti basandoti su speculazioni manco vagamente fondate (leggasi pippe mentali), le questioni sono 4: 1. tieni uno zio assessore che ti ha promesso una fatica al comune 2. tieni tanti di quei soldi che non tieni che pensare e soprattutto per pagare le bollette di cui sopra non ti devi preoccupare molto (il che potrebbe pure dire che lo zio assessore il posto al comune te lo ha già fatto pigliare) 3. proprio non ci arrivi e allora mi dispiace per te 4. conosci un pusher che ti passa qualcosa di veramente fanDastico … e in tal caso facci almeno avere il suo numero di telefono
mi sa che è la 3. per fortuna poi arrivi tu e tutto s’aggiusta.
Potrebbe pure essere che non ci arrivo manco io ma di sicuro non ciarlo dei decoder di Beppe Grillo fatti da Beppe Grillo per la televisione di Beppe Grillo con dentro Beppe Grillo per venderti lo spazzolino da denti di Casaleggio. Spè com’era il fatto: uno prima di parlare della capitale dell’Afganistan dovrebbe almeno sapere se Kabul si trova in Ira(q)K … ne consegue che se sono convinto che Kabul sta nei pressi di Castellammare di Stabbia può pure andare bene ma sempre una strunzata resta. Nzomma il fatto è che se ti interessa davvero sapere cos’è una Raspberry perchè ne vuoi parlare in un commento su un sito o con gli amici al bar, magari criticandola e smerdandola, ti informi un attimo meglio che ne so la puoi cercare su google e, sorpresa delle sorprese, scoprirai che non è un film di YouPorn. Statovi Bene!