Perle Ai Puorci: Daniela Ranieri, AristoDem.
Se mi leggete ogni tanto sapete già cosa penso dei libri scritti dalle femmine: e cioè che sono interessanti come le istruzioni di un ventilatore cinese e scritte in un italiano ancora peggiore. Per questo se vi dico che il nuovo libro di Daniela Ranieri, AristoDem, è bellissimo, mi dovete stare a sentire. AristoDem è il nome (fantastico, almeno quanto il radical chic di Wolfe) che Ranieri regala a questi quattro cretini imbecilli de sinistra che come aprono bocca spargono merda su decenni di battaglie condotte in nome della sinistra mondiale. Vi anticipo subito una cosa: questo saggio non è di destra, e chi provasse a cavalcarlo da destra dimostrerebbe di essere di destra, cioè un totale imbecille; come chi, da sinistra, accusasse questo libro di essere qualunquista. Non lo è, anzi. Perché, come vado ripetendo da decenni, se si vuole salvare la sinistra, bisogna ammettere quanta cretineria c’è dentro, riconoscerla e cacciarla fuori a calci in culo. Ma basta chiacchiere, parliamo del libro.
E’ un saggio, ma si legge come un romanzo, anche perché c’è più storia qui che in tutti i romanzi che hanno partecipato alla Strega negli ultimi dieci anni. E siccome questa non è una rubrica di recensioni, ma di consigli, vi dico che sono soldi spesi non bene: benissimo. Due cose per farvi capire quanto è bello. I nomi: gli AristoDem si chiamano Froidiana, Glauco, Similaun, Iorgio, Ichele, Dolmen, Fulvo, Annacqua, Vimecar, Saturnia, Filomenia, Malthusiana, Antiloco, Frattale, Efim, TertullianoMaria, Pagoda, Angòla. E già questo basta a farmene comprare tre copie al buio. Poi, ancora, c’è una storia con due icone delle compagneria del calibro di Silvio Orlando e Laura Morante che è, letteralmente, da piegarsi in due. E guardate che se lo dico io che mi vanto di essere un comico, qualcosa vorrà pur dire. Ultima cosa: Daniela Ranieri scrive benissimo, pure troppo, perché oggi conviene somigliare più alla Mazzantini che a Gadda, ma lei se ne fotte. E’ un libro che quando lo leggevo m’interrompevo ogni tanto per dire cazzo come scrive bene questa. E’ una cosa che se va alla grande mi capita una volta l’anno, e io leggo un sacco di libri, in un anno.
Compratevelo, subito, e poi mi fate sapere.
ne avevo letto qui http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/06/05/aristodem-discorso-sui-nuovi-radical-chic/617177/ e avevo pensato di prenderlo, ma probabilmente avrei finito per spendere quei soldi in vino se non avessi avuto questo “bollino chiquita” ! grazie!
non te ne pentirai. poi mi dici.
Ho avuto la fortuna di conoscere Daniela, condividere con lei lavoro e qualche serata.
Oltre ad essere una splendida persona -ma questo non interessa, si può essere stronzi e bravissimi a scrivere- è una straordinaria professionista della scrittura.
Per lavoro eravamo costretti a scrivere quotidianamente di banalità. Ma lei lo faceva con una grazia ed un’eleganza uniche.
E faceva diventare quei testi banali delle piccole -anche se apparentemente inutili- perle.
Sono felice di leggere di Daniela sul tuo blog. Vuol dire che avevo visto giusto su entrambi
garzie a te, ma su una cosa dissentiamo: uno può essere antipatico ed essere bravo, avere un carattere difficile ed essere bravo, ma gli stronzi NO, mai. uno stronzo scrive solo straonzate: e se ti caccia il libro bello, stai certo ceh qualcuno, da qualche aprte, se lo sta piangendo.
magnifico l’eBook, ti penserò domani al mare mentre leggo.
Noto la frase “… dimostrerebbe di essere di destra, cioè un totale imbecille…” e mi complimento per il rispetto e la capacità di civile confronto che mostri verso coloro che non la pensano come te.
ti darei anche ragione, ma sono troppo impegnato a rispondere a quelli del Pd che mi dicono la stessa identica cosa
Se ci fosse l’opzione “mi piace” lo metterei a questa tua risposta caro Amleto!
Che poi a me se mi dicono, rispondo ciai ragione. Certo, Se me lo dice alemanno mi metto a ridere, però in genere non mi sento mai chiamato in causa personalmente.
Ma mi pare pure giusto!!!!
E ja non ridere nfaccia ad alemanno o almen nun t fá verè…chill sta già nguajat p fatt re suoje…;-)
Ah!
Comunque, questa è la prima volta che leggo esplicitamente scrivere: ” come vado ripetendo da decenni, se si vuole salvare la sinistra…”. Se in questi decenni l’avessi più chiaramente scritto in post precedenti, ci saremmo risparmiati un sacco di discussioni. Comunque, aggiungerei che, a prescindere da destra o sinistra, ciò che ci ha inguaiato culturalmente sia stato in generale l’emergere alla ribalta della generazione dei “baby boomers”, dei suoi valori e dei suoi modi, in questi ultimi decenni.
giordano mio, più chiaro di così solo i verbi all’infinito
giovedì scorso ho ascoltato a Radio 24 l’ autrice che presentava il libro. Mi sono piegata in due dalle risate. In realtà ci sarebbe da piangere perché i ritratti dei personaggi e delle situazioni sono di un realismo impressionante. Ne conosco parecchi di aristodem. Fino a pochi giorni fa li chiamavo – giuro! – “chilometro zero” o anche “armiamoci e partite”. Ora li chiamerò con il nuovo, esilarante, termine. E domani compro il libro.
Amlè, grazie per la dritta. Libro ironicamente (ma mica tanto) spietato contro queste di c…….. di intellettuali e pseudosinistroidi di questa fava. La scrittura è davvero pregevole. Brava Daniela.
Ehm.. Sul passaggio che chi provasse a cavalcarlo da destra e’ imbecille.. Speriamo non ti legga l’editore, ecco.
ho letto la recensione del suo libro nell’inserto della Domenica del Sole 24Ore che mi ha incuriosito molto e l’ho comprato seduta stante su Amazon. Le scrivo di getto mentre lo sto leggendo perché mi sembra una “fotografia” ben fatta di quella parte della nostra società che sempre ha accompagnato la storia della nostra Nazione influenzandola nel bene come nel male e che altri prima di lei hanno descritto. Il suo grande merito, a mio modesto parere, è quello di averne fatto un’ottimo e fresco aggiornamento degli abiti comportamentali :”abbiamo preso questa tintura lavabile al vino per le casette” ” quando mi presentava ai suoi amici cosmopoliti, non aveva appigli di carattere genealogico o elettivo per rendermi interessante; non vantavo una discendenza da un ballerino o da un partigiano, e nemmeno da un senatore pentito,; non avevo avuto come Froidiana, una nonna burattinaia ungherese, né come Lalla, un promesso sposo watusso”….Grande!!! Mi è piaciuta poi molto , e le fa onore, l’onestà intellettuale quando(Chi sono io) lei dichiara le ragioni che l’hanno portata a scrivere il libro e che amerei ricondurre ad un concetto liberatorio e liberale della “conoscenza”
Credo che nessuno dei tanti estimatori della scrittrice Ranieri abbia mai letto Fratelli d’Italia,o uno dei tanti saggi conversazione di Arbasino.Mi è parso uno stucchevole tentativo di ripeterne situazioni e dialoghi.Il personaggio di Luciana ricalca pietosamente quello di Desideria,come un soufflé mal riuscito.Fortunatamente mi è stato regalato,ma non ho il coraggio di riproporlo.
io Arbasino l’ho letto, hai voglia. E mi dispaice dirti che, (a gusto mio, sia chiaro) lo trovo più stucchevole dalla Ranieri (e con questa affermazione mi faccio battaglioni di nemici, tra cui la stessa Ranieri). Che poi il libro non ti piaccia non può che dispiacermi sinceramente.