Ma perché?

Come non manco di ricordarvi discretamente quelle ottanta o novanta volte al giorno, c’è una rubrica mia su Kataweb TvZap che si chiama Spoiler, che segnala le serie tv che non sono ancora arrivate in Italia e che mi sono piaciute; solo quelle, perché non ha senso, secondo me, perdere tempo a stroncare. C’è tanta di quella merda in giro, e ha tanta di quella stampa a favore che alla fine finisci pure che gli fai un favore. Però, dopo un po’, ti rendi conto di quanta roba veramente di qualità gira. Tanta eh, ma tanta. Il problema è che non è in Italia. E la domanda che mi faccio, e che vi dovreste fare pure voi, è: ma perché? Perché gli inglesi fanno una cosa come The fear e noi no? E anzi, magari ci limitassimo a non farla: ne facciamo una che fa cacare, ma cacare veramente, giusto per rimarcare la differenza tra quelli che sanno fare le cose e noi. Eppure, anche lì, ad oggi, possiamo vantare il miglior Nero Wolfe mai fatto in tv, e un Maigret spettacolare. Questo, decenni fa. Adesso ci fanno il mazzo tutti, perfino gli spagnoli, che si sono inventati tempo fa una serie horror spettacolare, Peliculas para no dormir. E noi lì, coi nostri preti e coi nostri sbirri. Fermi, immobili, a farci pigliare per il culo dagli stranieri come facevamo noi con le telenovelas venezuelane ai tempi della Marchesini.

No, veramente, perché?

Perché ci siamo ridotti così? Cosa è successo, esattamente? Quale è stato il momento in cui siamo diventati un paese di sottosviluppati? Tempo fa feci una videorecensione di una serie italiana nella quale al povero Taricone avevano messo una parrucca, ma gliel’avevano sistemata talmente male che pareva un misto tra Conte e Berlusconi: manco na fetente ‘e parrucca, erano stati capaci a mettere. Poi di recente mi chiama Marziano ridendo e mi cazzèa perché non guardo la tv, e lui invece sì, e mi racconta le serie italiane, coi camurristi della camorra ‘e Napule e’o commissario burbero ma buone che alal fine aggiusta tutte cose e io mi ci appiccico al telefono e dico no ia’ finiscila di dire cazzate, nemmeno ***** potrebbe scrivere una cacata così, e lui litiga con me perché dice invece di fare il cretino guarda con gli occhi tuoi e vedi se non ho ragione. Così mi faccio convincere e alla fine guardo quei due o tre minuti e veramente non credo a quello che vedo. Attori cani che cani è dire poco, registi che bisognerebbe randellarli tre volte l’ora, sceneggiatori evidentemente figli di alti prelati e di imperatori, direttori della fotografia presi dai gattili. E ottimi ascolti.

Ora, non è che un paese così può andare molto lontano, davvero. Se guardi le classifiche dei libri è pieno di stronzate, quelle dei film pure, in tv preti e sbirri: ma ndo’ vai? E dove vuoi andare, figlio mio. Un sistema così può reggere per un altro po’, ma è chiaramente la spia di un paese che sta per morire. Non scherzo, lo penso sul serio. Un paese che fa scempio della cultura a questi livelli è destinato, se non alla guerra civile, almeno al declino rapido e doloroso.

E un giorno, guardando sul satellite la televisione venezuelana, ci accorgeremo che c’è una trasmissione di varietà che prende per culo gli scrittori italiani vestiti di tweed e con la boccuccia a buco di culo e le serie tv italiane con don Celardo.



14 Commenti

  1. marziano

    ciao, io ho una mia teoria a questo riguardo. la prima ragione è nella assenza di sceneggiatori. cià è dovuto, in sostanza, alla carenza di una scuola seria che consentisse di generare nuovi sceneggitaori dopo la morte dei grandi vecchi (salce, guerra, d’amico, etc. etc.).
    la ragion sta nel ’68 non in quanto tale ma in quanto i) fonte dell’idea che sia tutto facile e che basta la “creatività” e ii) prima ragione del decadimento culturale in cui sono state propinate solo cose sostanzialmente de sinistra e fatte da gente de sinistra. per cui sempre gli stessi temi proposti come film A TESI cioè fiml che vogliono dimostrare per forza qualcosa al popolo ritenute bue. invece ci vogliono storie, racconti interessanti ed universali e gente che li sappia raccontare.
    i romanzi italiani sono una merda e così anche le sceneggiature. questo perché nel cinema, come in ogni ambito culturale italiano, è stato egemonizzato, seguendo il buon gramsci, dai figli del ’68. mentre prima, anche se erano di sinistra (rossellini, de sica, etc), erano comunque capaci di narrare perchè non erano ideologici (cioè a tesi) bensì prima di tutto seplici essere umani.

  2. klaudione

    I: «Lei crede che la televisione abbia abbassato il livello culturale del pubblico?»
    E.F. «No, credo che abbia abbassato il livello culturale degli intellettuali.» 

  3. lamb-O

    È una questione, secondo me, di chi detiene gli scranni e come: ad esempio ho sempre pensato – in maniera molto drastica, e quindi forse sbagliata – che la resurrezione del cinema italiano seguirebbe di sei mesi al massimo l’abolizione del relativo fondo pubblico.

  4. Luca

    Io aspetto ancora la serie su Machiavelli…

  5. Giordamas

    Mi piacerebbe leggere una tua vecchia recensione di Mad Men. Potresti linkarla, per favore (sono certo che tu l’abbia scritta, qualche tempo fa).

  6. anduoglio

    In Germania gli Italiani non sono riusciti a far passare nemmeno Montalbano, tanto è vero che i Tedeschi schifati si sono inventati dei gialli ambientati in Italia (con base Venezia) con tale Kommissar Brunetti per offrire al pubblico una serie ambientata in Italia. In maniera clamorosa, la serie ha avuto così tanto successo che i tedeschi sono riusciti ad esportarla a livello internazionale facendo i soldi sfruttando le “quinte naturali” dell’Italia. Questa notizia scommetto che non la sa nessuno, troppo scuorno per la stampa italiota propagandare questa notizia. Der Kommissar Brunetti esiste da anni, almeno 6-7, è una delle serie più seguite in Germania e gli Italiani non riescono a far passare niente, con tutto che in Italia ci abboffano di squadre, preti investigatori, team anticamorre. Ci volevano i Tedeschi per realizzare una serie poliziesca ambientata in Italia che fosse esportabile a livello internazionale.
    Se non ci credete, vedete qui la pubblicità dei DVD della serie per i paese anglofoni:Â
    http://www.youtube.com/watch?v=gm15jZ9B_dI
    la traduzione del testo
    Il Commissario Brunetti, i misteri d’autore dal bestseller Donna Leon prendono vita sullo schermo in questi splendidi adattamenti cinematografici girati a Venezia! Ora in DVD a http://shop.mhznetworks.org

    L’Italia è il paese delle lote, delle semmente, dei falliti, dei perdenti, delle latrine, dei pezzenti, dei cialtrioni, dei mentecatti, dei pover’uomini, dei voltagabbana, degli impotenti, dei cantari, dei leccapiedi, dei baciapile, dei leccaculi, dei prostituti, degli elettori di partiti di sfaccetta. Fatevene una ragione. Non c’è più nulla da fare. Restano solo le mozzarelle di bufala e le sopressate, il resto è un gabinetto a cielo aperto. Ormai è pure inutile scrivere, pensare, ci vuole solo una frase: non c’è più niente da fare. Mannaggia a me a quando me ne sono tornato in Italia per lavoro nel 2010, dopo 12 anni passati in Germania a insegnare all’università, a respirare aria pulita, a pensare in modo lineare, a dire a qualcuno “domani ci vediamo alle ore 18″ e quello DAVVERO viene alle ore 18, a sentire qualcuno che ti promette 3 mesi prima di darti spazio durante un seminario e 3 mesi dopo e lui a richiamarti ricordandoti che devi conferire tra qualche giorno al suo seminario. Mannaggia a me! Sono più fesso degli Italiani, che ci sono ritornato. L’Italia è un quadro di lontananza. Non mi dovevo far fare.Â
    Questa canzone è lo specchio dell’Italia
    http://www.youtube.com/watch?v=XvdXU7HU3p8
    Fatevene una ragione! Non c’è più nulla. 

  7. anduoglio

    E proprio per questo che Amlo e Marziano devono fare un amlozero in diretta. Ormai le cose vanno fatte e basta, senza pensare ai soldi. scagliare pietre contro il nulla, ma scagliarle, per Dio. Amlo, e scagliale queste pietre con Marziano. Tanto il tempo passa, si muore, resta solo quello che si è fatto, non il cacamento di cazzo.  

  8. lbw

    sicuro che la roba di qualità sia tanta?
    tu citi l’inghilterra che a me sembra una specie di oasi felice (channel 4 in particolare), ma basta spostarsi in america per capire che le serie tv sono, nella maggior parte dei casi, prodotti mediocri. non cacate come in italia, ma comunque roba senza infamia e senza lode. certo, trovi simon che sforna the wire, treme e generation kill, poi altre belle storie tipo breaking bad, boss o damages, e prima ancora le allucinate di j.j. abrams, e idee originali come monk o carnivale. ma non dimentichiamo che quel che veramente tira rimane la sciorda adolescenziale/nerd/sartorialmente confezionata per il maschio celibe&celardo 18-35 (per tacer della sartoria femminile): true blood, mad men, grey’s anatomy, nip/tuck, sex and the city e tal risma di scemarie.
    in uk gli autori hanno senz’altro più palle, disposti a provocare con inizi lenti, storie riflessive e complicate etc., mentre in america una serie potenzialmente molto interessante come rubicon è stata segata sul nascere – ed era esattamente il tipo di storia che channel 4 o bbc 2 avrebbero saputo gestire.
    potrebbe quindi essere (anche) una questione di pubblico? i presagi di sventura là stanno, anche in inghilterra, avevo letto stroncature di the fear e pure una goffa critica femminista a sherlock holmes. saranno gli sciemi a vincere, gli sciemi. perché hai voglia a recensire e suggerire, continueranno a piacere misfits, romanzo criminale, coliandro e analoghi carielli innominabili.

  9. ma magari si trattasse di un declino rapido e doloroso.. speriamo

  10. anduoglio

    Secondo me sarà un declino lento e doloroso, una morte atroce in mezzo a un lago di merda, di male parole, bestemmie, maldicenze, cattiverie alle spalle, inciuci, truffe, inculate, prostituzioni, leccate di culo, attentati, stupri di criaturi ecc.
    Insomma le scene perggiori che si possono leggere dentro Bibbia, Corano, Vecchio e Nuovo Testamento.