Il minimo comune denominatore.

Chi dice che la storia si ripete non ha capito un cazzo. Ogni tanto leggiamo sui giornali la seria e approfondita analisi di qualche seminalfabeta pompato dai media che ti spiega, che so, Grillo, paragonandolo a Mussolini. Ma Grillo non somiglia a Mussolini. Porca puttana, nemmeno Hitler, che lo ammirava ai limiti del plagio somigliava a Mussolini. Ma va così. Così deve andare, e così va. Nessuno ha spiegato a  questi cretini che la storia non si ripete, al massimo si peggiora, ma loro continuano a proporre dei modelli di interpretazione della realtà come se fossero degli stencil. E pazienza se sovrapponendo lo stencil alla realtà, le due cose non combaciano. Se siete tanto cretini da restare incantati alla vista dello stencil, vi meritate la realtà che vi sta intorno, e anzi contribuite a crearla. E’ chiaro chi ci guadagna, da questa pratica del minimo comune denominatore: in sostanza, si prende un argomento che avrebbe bisogno di qualcuno che ci riflettesse davvero, e si cerca il pensiero che accomuni la maggior parte dei cretini, che a quel punto risponderanno SI SI SI come un sol uomo.

Esempio. Berlusconi è di destra. Voi invece siete di sinistra. Il Pd dichiara di essere a sinistra e cerca le due o tre chiacchiere che rimandano al minimo comun denominatore: lavoro, giovani, scuola. Cioè, non una bella relazione che spieghi esattamente cosa si fa per il lavoro, cosa per i giovani, che cazzo vogliamo fare della scuola, no. Solo queste tre parole, e basta: il minimo comune denominatore. Non puoi dire di no, sei obbligato anzi ad applaudire. io, de sinistra, dico: LAVORO. Che fai, non applaudi? Sei contro il lavoro, fammi capire? Dico: SCUOLA. E applaudi, bestia, che c’è, nun te va de studia’? Voi fa’ l’olgettina, famme capi’? Non potete non essere d’accordo. Che poi abbiate da ridire, che so, sulla simpatica riforma Berlinguer, o sulle ricette del vostro beneamato Ichino, o dei finanziamenti de sinistra alle scuole cattoliche (Bologna, Bologna), conta solo in funzione del fatto che siete dei rompicoglioni. E’ il giochetto che faceva il vecchio Pci: chi non era d’accordo con il compromesso storico era un avventurista, e s’è visto come è finita.

Esempio. Il femminicidio. urla, strepiti, se non ora quando, spot televisivi, liti e rinfacci tra femministe ricche e non femministe meno ricche. E intanto l’ottanta per cento dei ginecologi si dichiara obiettore, e intanto aumentano gli aborti clandestini, MA. Che vogliamo fare, ce la volessimo pigliare coi cattolici? Ci volessimo chiedere se c’è un rapporto tra la percentuale crescente di obiettori e la percentuale di aborti clandestini? No, per carità, guardiamo al femminicidio. Facciamo un bello spettacolo teatrale, un film, un varietà. Quando aboliranno la 194, perché E’ CHIARO che la aboliranno, voi starete ancora al minimo comune denominatore, a chiedere le quote rosa per eleggere nelle istituzioni le stesse donne che cancelleranno la legge sull’aborto.

Esempio. Le mafie. Brutta mafia, mafia cattiva, sciò mafia. Devi dire che sei contro la mafia, contro TUTTE LE MAFIE. Lo hai detto? Ti sei guardato lo speciale antimafia in tv? Perfetto, stai a posto. Puoi evitare di chiedere ai santoni dell’antimafia perché lo stato ti carcera per un po’ di fumo, e la mafia col fumo e la coca ti ci fa campare, mentre lo stato finanzia le manifestazioni antimafia e a favore della legalità, e se tu non hai casa e non trovi fatica è colpa tua, perché non ti sai vendere, e il lavoro bisogna inventarselo e la mobilità, e andate a fare un bel master negli States invece di stare buttati a  Scampia o in terra allo Zen. A Scampia, invece della fatica, ci mandiamo una bella manifestazione a favore della legalità (che ciai, sei CONTRO la legalità, eh? EH?) Minimo comune denominatore, appunto.

Il premio per chi adegua al minimo comune denominatore è la serenità, i soldi, ils uccesso. La punizione è il fallimento, le rotture di coglioni, le accuse di qualunquismo.

Beh, grazie, mi vado a mettere dietro alla lavagna da solo. E mi porto pure i ceci per mettermici in ginocchio.



16 Commenti

  1. gabriele

    ho letto un articolo mooooolto simile ieri sul blog quitthedoner.com

  2. Giordamas

    Ovviamente, che “la storia si ripete” significava una cosa un poco diversa. Comunque, è vero che NON si ripete, tuttavia è vero anche che spesso i periodi storici si assomigliano per motivi, anch’essi, abbastanza evidenti: sono gli uomini e che non cambiano nei secoli, quindi avranno sempre a che fare coi medesimi problemi, sia come singoli individui che come membri di comunità e le soluzioni che proveranno ad utilizzare di volta in volta, spesso si assomiglieranno. Il ragionamento da cui poi il secondo paragrafo, purtroppo, non posso che accettarlo come vero senza discussioni. E’ così, anche se si ha cercato di non volerlo credere. Sul terzo paragrafo, trovo anche io che il concetto di “femminicidio” sia terribilmente strumentale e mal posto, che il problema dell’aborto sia dato dagli obiettori di coscienza, ma non ho ben compreso il legame tra i due problemi che sono diversi. Anche perché occuparsi del primo fenomeno (e non si può dire che non esista un fenomeno di violenza di genere che è anche culturale e prescinde dalle estemporanee fattispecie) non vieta di fare ugualmente casino su quell’altro (pur se non lo si fa abbastanza), non è che l’uno copra l’altro. Anche l’altro esempio sulle mafie, non è che mi convinca assai. Prevenendo una (presumo) sottintesa polemica verso Saviano, sono dell’idea che finché esistono personaggi che denunciano, male non fanno, pure se pubblicano con Mondadori, però se la società li ascolta in maniera più “adulta” è meglio, tanto non spetta a loro sistemare Zen e Scampia e legiferare sul fumo. Ma anche qua, il fatto che anche le droghe leggere siano proibite dalla legge grazie al fido Giovanardi & co., non mi pare centrare il punto: le mafie non campano di marijuana e hashish.

    • amlo

      si parla di una cosa, allo sfinimento, per non parlare dell’altra, ceh invece è importante e sostanziale. saviano non l’ho nemmeno pensato per un momento, e infatti non lo nomino. se proprio lo vogliamo nominare a forza, voglio dire che ha proposto la liberalizzazione, e mi trova d’accordo.

      • Giordamas

        Ah, ecco. No, perché l’hai criticato talmente spesso che non capisco nemmeno più bene cosa gli imputi. Per me, il suo problema è che scrive abbastanza da cane. I “savianini” non dipendono da lui. Rimane il fatto che non si potrà mai fare la liberalizzazione di coca, ero e speed, pur se sappiamo che quello il business là sta.

    • rossella

      liberalizzare le droghe leggere forse ti farebbe tornare i tuoi 26 anni.

  3. klaudione

    Ichino è passato con monti, ha fatto outing…Â
    cmq molto bello, a me resta il problema che non capisco perchè il minimo comun denominatore sia così avvilentemente minimo, certe volte non cè bisogno neanche di dire “lavoro”, dici “balotelli” e ti ritrovi angelino alfano ministro dell’interno (o letta-no-quello,-quellaltro presidente)… 

  4. vedete di non cacarci il cazzo che noi stiamo benissimo così, a mangiarvi in testa. è questo è il massimo comune divisore: siamo d’accordo per spartirci la vostra fiducia e le vostre tasse al massimo che possiamo, ma a voi vi teniamo divisi dall’odio, dall’invidia e dalla classe sociale.Â
    siete pregati, almo, quitthedoner e chi cazzo altro, di non rompere i coglioni. altrimenti finalmente lo diamo questo giro di vite contro i bloggherz del cazzo.
    cordialitÃ
    vostro
    Pietro. 

  5. Ruth O'Cats

    comunque volevi dire “minimo comune multiplo”, al limite

  6. Danilo Avi

    In effetti, ci sto facendo caso solo adesso (non sono molto sveglio…): il suono della parola conta molto di più del senso della frase intera. Ove casomai dio non voglia ci fosse, il senso.

  7. zanga

    per come la vedo io, c’è una buona notizia e una cattiva notizia.
    la buona notizia è che spin doctor, letterati, intelletualoidi e altra gentaglia mista so cristiani inutili che nella vita non avrebbero apparato un bel cazzo senza il sistema che li fa campare. infatti se volevano apparare qualcosa mica passavano tempo a giustificare le malefatte del padrone? facevano i padroni direttamente, no? oppure so anime pie e/o illuminate?
    la brutta notizia è che la cretinaggine di un cristiano è direttamente proporzionale all’aurienza data agli sciemi, e la cretinaggine di un gruppo è la cretinaggine del cristiano più cretino del gruppo moltiplicata il numero di cristiani dello stesso gruppo.
    in altre parole, se la gente va appresso a quello che dice la pubblicità, e la pubblicità la fa chi tiene i soldi, e i soldi stanno sostanzialmente in mano a chi comanda, e chi comanda o continua a comandare oppure non comanda più, allora non mi stupisce che mi devo andare a cercare le perle nella munnezza, mi stupisce invece che chi le crea riesce ancora a campare, bene o male.

  8. anduoglio

    Non mi sembra che la storia si ripeta, anzi ci troviamo di fronte a problematiche sempre differenti, dettate dai cambiamenti della storia, della tecnologie e dei panorami internazionali. Le problematiche attuali non hanno nulla in comune con le problematiche che hanno portato alla seconda guerra mondiale. La crisi attuale è determinata dalla fine delle risorse produttive, c’è la globalizzazione, gli essere umani hanno un livello di cultura superiore rispetto alle masse di analfabeti di qualche decennio fa, la rete aiuta a far accrescere il livello di consapevolezza. Paragonare Grillo a Mussolini è una cazzata. Punto e basta. E viene tirata fuori per puri fini politico elettorali. “Ma che, vuoi fare vincere uno come a Musullino? Ma allora sei uno di casapunzo?”. E’ così che funziona. La storia va sempre avanti, quello che è accaduto in passato non c’è più e non si verificherà più. Ci sono altri problemi che possono determinare scenari molto differenti da quelli del passato.
    E mo fate i bravi: andate a partecipare alla manifestazione contro alla povertà, se no che fai? “Mica te piaceno li sordi?”.
    Amlo, dietro alla lavagna portati la cenere e cospargitene il capo