Perle Ai Puorci: Daniele Sepe, In vino veritas.
Per quanto mi riguarda, In vino veritas, il nuovo cd di Daniele Sepe, potrebbe anche essere vuoto e sarebbe già una tacca sopra tutte le cose che sono uscite in Italia, e non solo in campo musicale, degli ultimi dieci anni. Perché il guaio di quest’uomo è che si è ritrovato, lui musicista, a diventare un intellettuale di riferimento, una categoria che a lui come a me sta parecchio sul cazzo. Il fatto è che Daniele Sepe è uno che prende posizione, dice quello che ha da dire, e lo motiva, e poi ovviamente la società gli presenta il conto: che, va detto, lui paga sbraitando ma senza fare la vittima, come sarebbe anche consentito, se mi permettete, a uno come lui.
In vino veritas, dicevamo. Già solo l’idea gli vale un’ovazione: vino in fiaschi e botti, bettole, osterie, filosci, pasta e patane, brindisi e allucchi vari. Gente mbriaca che ride e bestemmia,lotta dura e senza quartiere ai compagnucci tutti sushi e spumantino. Questo non è un disco, questo è un vero e proprio manifesto. La Cantina del maestro Sepe è come il Bar Giamaica di Luciano Bianciardi, un posto dove bere, ridere, farsi venire delle idee, e criticare i pretini de sinistra, i frocetti sushi e spumantino. Vi giuro che sono stato almeno mezz’ora a rigirami il cd tra le mani.  A parte che la copertina è bella assai, sono rimasto per un po’ come uno scemunito, perché io davvero vedo in questo una scelta politica, come sono poi tutte le scelte di Daniele, che è uno che sa che le cose che si fanno hanno delle conseguenze, e questo cd sancisce, almeno per me, una definitiva chiamata alle armi: l’abbandono delle sovrastutture vigliacche della compagneria, come la chiama lui sprezzantemente. Un ritorno alla realtà , un rifiuto delle stronzate a ogni livello, sia intellettuale che fisico, un azzeramento di chiacchiere e tabbacchiere, un preludio a una bella mandata affanculo come si deve a chi di dovere.
Questa era una delle cose che vi dovevo dire. L’altra, è che è un disco potentissimo. Ma proprio di quelli che ti fanno spompare le casse, anche perché il maestro non si è voluto risparmiare e intimeno suona per 73 minuti, e mantiene quello che promette. L’unico rodimento di culo è che costa solo dieci euri, ed è un peccato. Questo è un disco che lo senti e dici, cazzo, era meglio se costava di più: quante volte vi è capitato, di recente?
Posso aggiungere che il Maestro, oltre ad essere, musicalmente parlando, Â avanti anni luce (e non ci voleva la zenghera) si circonda anche di musicisti con le palle e di voci femminili sublimi?Â
Lunga vita al Maestro!
bravo franco. è che io non mi voglio mettere a fare il masto: voglio segnalare velocemente e senza cacare il cazzo le cose belle che incontro e che meritano
quello che hai scritto , vale per tutto quello fatto dal Maestro, non c’è un disco sbagliato o almeno sotto il livello di ottimo. La potenza e la freschezza del suono di Daniele, mette a tacere tutte le critiche, poi se chi non la pensa come te, pure se è Michelangelo lo devi comunque scamazzare, che dire? viviamo in italia…
Alla faccia e tutt e scurnacchiat !!!!!!!!!!!!
vale molto di più di 10 euro…ma sepe ossap ca stamm che scoll mbront…