Le dittature, le democrazie e lo scassamento di cazzo.

Prima che cominciate a darmi fastidio, voi e il vostro luogo comunismo, preciso: sono perfettamente al corrente che non viviamo sotto dittatura. Potete risparmiarmi i racconti delle vostre scorribande nell’Est in cerca di troie con le valigie cariche di mutande Capriccio Cubano, di penne biro e calze di seta; esentatemi, vi prego, dai racconti dei vostri viaggia Cuba, sempre in cerca di troie, e invece di dare fastidio a me, domandatevi se non sarebbe più economico andare a troie sulla Salaria o vicino allo stadio Arechi.

Eppure, sono convinto, sebbene abbia l’invidiabile fortuna di vivere in una meravigliosa democrazia occidentale, che sotto le dittature la gente si scassi molto meno il cazzo che da noi. Dice, ah lo vedi, Amlo si è lanciato in una delle sue solite tirate retoriche che poi vediamo dove vuole andare a parare veramente; e invece io voglio andare a parare esattamente dove vi sto dicendo: che il prezzo della nostra democrazia è un continuo, martellante, incessante, scassamento di cazzo. Cioè, mettiamo che arriva al dittatura e dice: ue’ guaglio’, da domani Grillo e i grillini sono fuorilegge, kaputt. Nessuno ne parli se no vi mando le guardie a casa e vi fucilo alla schiena. Sarebbe certo una cosa grave, ma oggi come oggi penso che questa soluzione mi scasserebbe il cazzo molto meno di adesso, che, volente o nolente, sono costretto a sorbirmi almeno DIECI ore di discussione in tv, tutti i giorni, su quanto siano stronzi, impreparati e fessi i grullini; sentirmi ripetere centinaia di migliaia di volte, su qualsiasi sito web, che lo streaming Grillo lo vuole solo quando fa comodo a lui, sempre con queste parole e con stili retorici che vanno dal noioso al molto noioso fino al decisamente ammorbante. E mi devo sorbire la stessa identica iacovella, uguale uguale, su ogni argomento, dai dieci saggi, al nuovo libro del famoso scrittore che va spinto fino all’inverosimile e messo in tutti i cazzi se no la gente vuoi vedere che non se lo compra?

Ora, io non lo so, ma in che cosa, esattamente, questo pappone sgrammaticato, urlante e maleducato è diverso dalla televisione nordcoreana che esalta le gesta del suo leader paffutello? Ah certo, che cosa tremenda dev’essere per la cultura e la libertà di un popolo un telegiornale che parla per mezz’ora di cosa ha mangiato il tuo leader e dove era seduto a  tavola. E allora perché cazzo voi sapete cosa ha mangiato il Papa oggi, dove era seduto a tavola, con chi, cosa ha mangiato, in che quantità, e quanto l’ha gradito? E siete stati resi edotti di una gran quantità di informazioni ben oltre l’agiografico sugli altri vostri leader, dal sobrio Monti, all’imparziale Napolitano, all’intelligente D’Alema: anche da quella che voi chiamate satira, e che io so bene essere nulla più che buffoni di corte, però più cacasotto.

Per questo preferirei che qualcuno mi dicesse: basta, di Grillo non si parla più, sennò mazzate e olio di ricino: ma magara, obbedirei di corsa, pagherei perfino, se potessi farvi chiudere quelle cazzo di bocche starnazzanti sempre le stesse, identiche cose. Perché se continuate così, andiamo a finire che la differenza tra democrazia e dittatura sarà scegliere se essere rotti il cazzo da uno solo o da una moltitudine di imbecilli.

Problemino semplice semplice: il candidato tenga presente che a me piace poco essere molestato da idioti semianalfabeti e scriva cosa sceglierei io.