Il Dizionario Di Amlo, 2

Acclarare. v. tr. Nel linguaggio giuridico, accertare. In quello di tutti i giorni, è quando tutti concordano sul fatto che siete stronzo.

Accogliènte. agg. Amabilmente affabile e cordiale: una persona a. / Fornito di una piacevole e riposante comodità: il vostro culo.

Accomodamènto. s. m. Accordo  cui si giunge cui si giunge con parziali rinunce da ambedue le parti, sempre però se la vostra parte di rinuncia non scende sotto il 99 per cento.

Accomunàbile. agg. Che può essere accomunato, un motivo in più per non andare in giro coi ricchioni.

Acconsentire. v. intr. (acconsènto, ecc; aus. avere). 1. Dichiararsi d’accordo, aderire, dare l’assenso. 2. Il primo passo verso un guaio passato.

Acconto. s. m. Parte del debito che non vi verseranno mai come anticipo sulla cifra totale che non riceverete.

Accoppiaménto. s. m. 1. La realizzazione di una congiunzione o di una giustapposizione nell’ambito di una funzionalità o di una affinità determinata 2. L’unione di un istruttore di Zumba a caso con voi sapete chi.

Accorataménte. avv. Il modo in cui vi avvertono che vi stanno per licenziare.

Accòrgersi. v. medio. intr. prender coscienza di una presenza o realtà non immediata dall’interno o dall’esterno o anche per caso: comunque nessuna lezione di Zumba dura così tanto, sia chiaro.

Accorpaménto. s. m. Unificazione di più enti, servizi o categorie in un unico organismo destinato ad accogliere un branco di pompinare raccomandate al fine di mettere in mezzo alla strada a voi.

Accovacciarsi. v. rifl.  (m’accovàccio ecc). Rannicchiarsi piegando le gambe di fronte all’istruttore di Zumba.

Accreditante. s. m. Persona o ente che dispone un’apertura di credito a  favore di qualcuno che non siete voi.

Acculturaziòne. s. f. Processo mediante il quale un popolo o una tribù assume, in seguito a migrazione, conquista o contatti indiretti, la cultura di un altro popolo, o parte sostanziale di essa finché la Dandini non torna in tv.

Acquazzone. s. m. Rovescio di pioggia violenta, di breve durata, a carattere locale che scoppia appena vi hanno fottuto l’ombrello al bar.

Acquerugiòla. S. f. Pioggia minuta e lenta che pare che niente fa e pure scassa il cazzo.

Acribìa. s. f. Precisione meticolosa, in genere acquisita di colpo da qualcuno quando decide di rompervi il cazzo.

Addomesticato. agg. Reso inoffensivo mediante ammansimento o ammaestramento tramite fidanzata.

Adottivo. agg. Che appartiene per adozione: padre, figlio a. Lo so che vi ha detto che è vostro, ma il fatto che a tre giorni già faccia Zumba vi dovrebbe far riflettere.

Adulterio. s. m. Violazione della fedeltà coniugale, quindi finché non ve la coniugate siete cornuti solo ufficiosamente.

Affaròne. s. m. Cosa che si presenta vantaggiosissima dalla parte di chi vende una cosa a voi.

Aforisma. s. m. Massima, sentenza, definizione che in brevi e succose parole riassume e racchiude il risultato di precedenti considerazioni, osservazioni, esperienze, tutte fottute da internet.

Afosità s.f. Presenza di afa aggravata dal solito amico strunzo che dice ah che bel caldo che fa non vedevo l’ora.

Agghindato. agg. Abbigliato e ornato in modo accurato, ricercato, se etero preferibilmente ricchionesco.

Agiatézza. s. f. La condizione economica corrispondente a un dignitoso benessere materiale che non ti sarà perdonato.

Agliànico. s. m. Vitigno della Campania dal quale si ricava l’omonimo vino fatto con le cartine.

Agnosticismo. s. m. Dottrina filosofica che afferma l’incapacità della mente umana di conoscere al realtà in se stessa, che resta appunto inconoscibile, come i motivi che spingono la gente a non rompere il televisore a calci quando arriva la Littizzetto.

Agonismo. s. m. Spirito combattivo di generosa emulazione da parte di un atleta o di una squadra che non sia la Juventus.

Alemanno. (o alamanno) agg. e s. m. Relativo o pertinente agli Alemanni, antica popolazione germanica stanziata nel III secolo sul Meno e calata in Italia a far figure di merda nel corso dei secoli.

Alessandrino. agg. e s. m. Verso risultante di due enimistichi di sei sillabe ciascuno, tipico della poesia classica francese, corrispondente in italiano al settenario classico o martelliano e comunque meno noioso di Nichi Vendola.

Alibi. s. m. Mezzo di difesa addotto dall’imputato col dimostrare di essersi trovato altrove quando fu commesso il reato dando allo stesso tempo, non si sa come,  la colpa a voi.



2 Commenti

  1. ciccio

    non ti offendere, ma preferivo i 10 peggio…

    • amlo

      e chi si offende. ma ho bisogno di qualche giorno di pausa per farmi venire di nuovo la voglia e mantenere il livello che dico io. ti posso dire che i 10 peggio stanno arrivando, presto, di nuovo.