I 10 nuovi quotidiani del 2013.
1) Compagni, Alalà! Diretto sapientemente da Pietrangelo Buttafuoco, il caustico collaboratore de Repubblica propone un quotidiano tutto scritto in siciliano strettissimo con collaboratori siciliani che scrivono in siciliano strettissimo, tra il quali Camilleri, Sciascia, Guttuso, Miccoli e Totò Schillaci. A chi si opponeva a questa scelta editoriale così ardita, gli esperti di marketing hanno obiettato che tanto, siciliano o no, quando scrive Buttafuoco comunque nessuno capisce un cazzo di niente, e allora tanto vale.
2) Tweed. Diretto da Gad Lerner, che dopo la retrocessione in seconda serata tv, ha deciso di prendersi la sua bella rivincita, è interamente scritto dal simpatico conduttore e Adriano Sofri. Ogni numero sarà composto da seicento pagine con un tema centrale rigorosamente non attinente ai fatti del giorno. Per esempio, se ci fosse un altro attacco di Al Quaeda a New York si parlerà esclusivamente di vinicultura biodinamica nel Novarese. In omaggio a tutti e tre gli abbonati (i calcoli, si sa, vengono sempre fatti per eccesso, hai visto mai), una pashmina in cachemire.
3) Femmina. Diretto part time da Concita De Gregorio, che per pubblicizzarlo ha usato una sua foto nuda di quando aveva tre anni, ospita tutte le grandi firme della cultura femminile di questi anni: Serena Dandini, Marianna Madia, Fiorella Mannoia, Giovanna Melandri, Luciana Littizzetto: tutte donne vittime per anni dello strapotere maschile e relegate ai margini, obbligate a guadagnare, talvolta, anche meno di duecentomila euro l’anno. Apre con una campagna di sensibilizzazione perché anche alle donne sia permesso fare l’esame della prostata.
4) Siniore, dai due euri per favore che so povereto. Si tratta di un esperimento multimediale nato dalle ceneri del Manifesto. In sostanza i redattori si piazzeranno direttamente agli angoli delle strade a esporre un cartello con la testata del giornale e tenderanno la mano ai passanti. Secondo gli esperti di marketing si tratta di un’operazione astutissima: infatti secondo loro, quando uno vede uno che chiede soldi senza darti niente in cambio, è sicuramente del Manifesto.
5) Er Demogratigo. Diretto da Mario Adinolfi, è sostanzialmente un bollettino di appuntamenti per i fanatici del poker on line. In occasione del lancio della testata, Adinolfi è ingrassato di ottanta chili, per seguire la sua regola aurea: sfottetemi, sfottetemi pure perché so’ chiatto, tanto mentre voi sfottete io voo butto ar culo, fregnoni.
6) Se avrei un sogno. Diretto da Flavia Perina e Daniela Santanché, offre il punto di vista delle donne di destra, di estrema destra, di destra moderata e di Viale Parioli angolo via Stoppani. Serene e pacate discussioni sul perché introdurre la pena di morte per gli evasori sotto i trecento euro e sul perché ste cazzo de filippine hanno messo le arie, mo vedi si nun le caccio, li mortacci loro.
7) The Good Ol’ Boys. Direttori, Fabrizio Rondolino e Claudio Velardi, in redazione Fabrizio Rondolino e Claudio Velardi. Il nuovo, pimpante quotidiano dei due Lothar ha come uno unico scopo quello di insegnare a chi ci governa la giusta via per risanare, una volta e per tutte, i conti dello stato: licenziare in tronco e con un bel calcio in culo tutti i dipendenti statali e assegnare l’intera gestione della macchina amministrativa a Fabrizio Rondolino e Claudio Velardi.
8 ) Il Casalese. Diretto da Roberto Saviano, si compone ogni giorno dello stesso articolo che spiega che la camorra, per chi non lo avesse capito, è il male e dobbiamo rispettare chi combatte la camorra de Napule senno’ stiamo con la Camorra de Napule. Segue la lista quotidiana dei soliti dieci arresti dei casalesi latitanti, il cui numero è ormai pari a quello della popolazione dell’India, vacche sacre incluse.
9) Datece li sordi. Bollettino del Teatro Valle Occupato.
10 ) Pubblico. Secondo voci di corridoio, così doverebbe chiamarsi il nuovo quotidiano diretto da Luca Telese. In realtà è tanto che se ne parla, ma si comincia ormai a pensare che si tratti di una leggenda urbana come i coccodrilli albini nelle fogne, visto che nessuno ne ha mai visto una copia che è una in giro, e il sito online con questo nome è chiaramente una presa per il culo.
Sono andato al concerto (gratuito) della Mannoia i primi di agosto; molte canzoni non le conoscevo, grande cantante, grande artista, tutto quello che volete ma…due palle!!
Veramente, “Pubblico” di Luca Telese esiste. Nei capoluoghi si riesce a trovare. Ne ho comprato una copia a Milano a metà ottobre. ‘Na strunzat’ tra Vendola e D’Alema: articoli e interviste a “Baffino” da pagina 2 fino a pagina 12.
naaaaaaaaaaaaaaaaaa