In difesa di Roberto Saviano.
Non so a voi, ma a me la puttanata (Pussy riot non vuol dire rivolta delle gattine, eh no) uscita ieri su L’Espresso a firma di Roberto Saviano, beh aho’, mi ha fatto piacere. E non per i motivi che pensate voi. Perché una stronzata così incontrovertibile non può che far bene: è un errore, punto e basta. Non te ne puoi uscire dicendo siete voi che avete frainteso, oppure ma sei fai così allora stai con i casalesi.
Ha sbagliato e basta.
E capirai. Saviano ha scritto una stronzata. E allora? Per quanto mi riguarda, non sono queste le cose sulle quali sono in disaccordo con Saviano, e non sto qui ad elencarle perché non è di questo che voglio parlare. Voglio solo ribadire che è nel pieno diritto di Saviano, come nel mio, di fare gli errori che, semplicemente, facciamo. Non c’è niente di male. Semmai è strano che nessuno, prima di pubblicare il pezzo in questione, se ne sia accorto. Delle due, l’una: o non l’hanno letto, oppure non si sono accorti della puttanata, e in entrambi i casi il giornale ne esce peggio dell’autore.
Quello che voglio dire è che sbagliare fa bene. E’ una cosa che ti rimette al posto tuo, te ne fa scendere di culo e, se te ne rendi conto, alla fine diventi una persona migliore. Per questo sono contento che l’autore di Gomorra sia incappato in una fesseria così marchiana: perché nessuno dei suoi cicisbei incazzosi se ne può uscire dicendo che vabbe’, voi ce l’avete con lui a prescindere. Stavolta i savianelli non possono gridare al complotto antisionista, eh no. Se la devono piegare a libretto, e si devono rendere conto che il loro Vate, ogni tanto, sbaglia. E’ umano. Ed è, soprattutto, giusto. Non c’è niente di male. E mi rifiuto di attaccarlo perché ha fatto una stronzata: io ne faccio seimila al giorno, di stronzate così, e rivendico il mio diritto alla fallacia: all’umanità. Per me e per gli altri. Attaccare Saviano perché non ha capito cosa vuol dire Pussy riot è stupido, come quando è stato crocifisso per aver scritto qual’è con l’apostrofo (lo faccio anch’io, e lo rivendico).
Questo paese ha bisogno di pensare liberamente, di criticare liberamente: e sbaglia Saviano quando scambia le critiche per attacchi malevoli, e sbagliamo noi quando ci comportiamo come odiose maestrine in attesa di beccare il primo della classe al primo errore di ortografia per fargli pagare il padre miliardario.
Saviano, e tutti noi, ci meritiamo di meglio che un branco di checche isteriche che strillano come oche del campidoglio quando si attacca il duce di turno. Anche perché, e questo gli conviene tenerlo a mente, gli italiani non ci mettono veramente un cazzo a passare da piazza Venezia a piazzale Loreto.
Concordo sulla demonizzazione dell’errore, ma almeno per me uno del livello di Saviano una cosa così non se la può permettere. E quando parlo di livello, parlo non solo di quello su cui l’hanno messo, ma anche e soprattutto quello a cui si è elevato da solo. Ti aspetta da uno che tutto il giorno non ha altro per la testa che leggere per poi scrivere, e leggere ancora una cosa così non dovrebbe succedere. Chi al lavoro non ha sbagliato almeno una volta? è vero. Ma il suo mestiere, quello che si è scelto, quello che gli piace tanto è insegnare. E se questi sono i nostri maestri preferisco continuare a cambiare canale quando lo vedo ospite in tv e continuo a non leggere quello che scrive.
la cosa veramente IMPRESSIONANTE è l’assoluto, gelido silenzio dei media. nessuno, a parte libero e dagospia, ne parla.
E dire che Saviano è stato a New York (cfr. gli inutili articoli su “Vanity Fair” di qualche tempo fa)…
Evviva a pucchiacc cha s’arrevota!!!!
Evviva la porchiacca pur cha nun s’arrevota!!!!
A pucchiacc è semp na porchiacca.
Però se intendeva la gattabuia?
Ih che Insigne di fuocahhhhh!!!!!