In difesa dell’astensione dal voto.
Oggi, su quel covo di rivuluzionari che sono i social network, si dava grande spazio a un articolo che diceva, sostanzialmente, non siete andati a votare? Adesso vi fottete, cazzi vostri, mo’ non vi potete più lamentare. Mi scuso per la traduzione in Amlese, ma io traduco in capa a me, così capisco pure io. Ora, il problema è: perché? Per quale motivo io, da elettore siciliano che ha scelto di non andare a votare, mi devo sentir dire che non mi devo più lamentare?
Chiariamoci, io non voto in Sicilia, e sostanzialmente non voto più da prima che molti di voi nascessero, ma. Non è che lo faccio perché la domenica delle elezioni in genere me ne vado in giro sul fuoribordo: lo faccio perché la gente da votare mi fa schifo al cazzo. Quelli avversati dai grandi giornalisti e quelli supportati dai grandi giornalisti. Ora, io cerco di non mettermi a gridare ai giardinetti che qua è tutto un magnamagna agitando il bastone, e voi mi dovete fare la cortesia di non dire cosa cazzo posso o non posso fare.
Perché astenersi significa. Eccome. Nel caso della Sicilia, per esempio, significa (per quelli che in teoria sarebbero di sinistra) NON VOLER VOTARE insieme al partito di Cuffaro. Lo so che la scusa, buona per ogni tornata elettorale, è sempre quella: ma così vince Berlusconi, ma non è che uno per non far vincere Berlusconi deve far vincere anche il partito di Cuffaro. Dice: ma allora. Ma allora sta minchia, per restare in tema. Il fatto è che che il rifiuto è una scelta: precisa, mirata, democratica, e che, guarda un po’, non lede il diritto di chi, tra mangiare fango fritto e fango lesso, semplicemente si rifiuta di mangiare fango, perché voi questo piattino avete apparecchiato.
Esiste, che vi piaccia o no, il diritto di non partecipare ai giochi truccati e, pensate, comprende (non esclude: comprende, anzi sottintende) il diritto di dire che il gioco è truccato. Che poi, non per dire. Giocate e vincete voi: tra di voi vi finanziate, vi sostenete. Siete ricchi, potenti e influenti. E allora che fastidio vi danno quattro poveri stronzi che nonostante tutto non partecipano al gioco e lo criticano da fuori?
Se siete così tanto esperti di comunicazione, allora state davvero sbagliando tutto. Se quelli che si lamentano sono quattro stronzi senza diritto di parola (perché non avendo votato, sono una qualche specie di paria), allora è meglio ignorarli. E’ una regola che si impara alle feste delle medie: se un ragazzo non ti piace, non stai lì delle ore a parlare di lui, anche se ne parli malissimo. Quello lo fanno le cesse.
Le ragazze bone, semplicemente non ti cacano: ti attraversano con lo sguardo, fino ad arrivare al bonazzo zazzeruto in fondo al salone.
secondo me non è così… il cazzo di guaio è che non votando qualcun altro decide per te…certo i giochi saranno pure truccati ma esprimendo la mia preferenza , se non altro, vado in culo a chi penso sia più mariuolo la in mezzo…quindi col cazzo che non voto, al costo di votare PAPPAGONE, non darò la soddisfazione a qualcheduno più stronzo di me di decidere per me!!!
ma io non ti critico perché voti, ci mancherebbe pure. critico chi dice che non votare ti leva il diritto alla parola.
evidentemente chi non vota (e lo dico da persona che non vota) trova perfettamente identici tutti gli schieramenti in gioco, per cui non ha da esprimere alcuna preferenza
La prima volta che ho votato è stato per le comunali. Dopo quattro anni decisi di astenermi e il tizio che mi chiese il voto mi disse che votare era importante perché se io avessi avuto un problema, tipo con la fognatura, non mi sarei potuto lamentare con nessuno. Invece, votando, e in particolare dando il voto a lui, avrei avuto accesso a tutti i miei diritti di cittadino. Ecco, da allora non solo gli ho tolto la parola, ma ho capito che non votare è un diritto. Io ho il diritto di non votare, di non scegliere. Perché la mia astensione potrebbe servire anche a quelli che vorrebbero entrare in politica per fare qualcosa di buono, un segnale per dire “guarda, non voto perché questi mi fanno schifo. Se tieni le capacità candidati che ti voto”.
Due cose due.
Uno. Non concordo. Astenersi significa che non the sbatte una ciolla. Ergo non hai diritto di lamentarti se al governo ci vanno i soliti quattro ladri. Vai al seggio, prendi la tua scheda e se non c’è nessun canditato o partito che ti rappresenta sulla scheda ci scrivi dentro quello che ti pare poi esci e la infili nell’urna. Hai esercitato il tuo diritto di voto. Hai detto sono qui e mi fate schifo. Perchè votare è un diritto ed un dovere. Perchè tante tempo fa c’era un signore che cantava che libertà è partecipazione.
Due. Ti farà piacere sapere che per l’antivirus della mia azienda il tuo sito è a Questionable Website – offensive language and inappropriate content – you may proceed but your action will be recorded.
I always proceed.
Hai letto “saggio sulla lucidità” di saramago?
mi manca
un tizio che conosco invece a votare c’è andato. nella scheda elettorale ha messo due fette di salame e ha scritto “e mo’ magnatev’ pur chest”. rivoluzionario vero.
leggenda metropolitana che credo giri da prima dell’istituzione della democrazia stessa
Sembra il finale di “Back in town”.
Zì ‘Ntonio.
Votali ancora, Sam!
http://youtu.be/zmyl-Z2qQUY
Mie ragioni del NON voto poggianti su nuova concezione della natura umana:
http://digilander.libero.it/VNereo/nereo-villa_la_fine_del_mondo.htm