Licenza poetica elementare.

Non ho assolutamente niente contro Zingaretti, che ieri si è candidato a governare il Lazio. Ripeto, assolutamente niente. Però, il fatto è questo: che ieri, durante la conferenza stampa per annunciare la sua candidatura, gli è scappato un tremendo mi hanno imparato. Ora, io di questa cosa non volevo scrivere, giuro: perché penso effettivamente che tutti facciamo degli errori, ci mancherebbe. Io faccio mediamente una cazzata ogni trenta secondi, e per quanto sia tutt’altro che propenso a non scagliare la prima pietra, sul piano umano non posso che comprendere la gaffe del futuro governatore.

Però, come al solito, mi rode il culo.

Perché una cosa è il piano umano ( e su quello io sono almeno tremila volte più stronzo e imbecille di Zingaretti, dico sul serio), e tutt’altro è quello professionale. Perché io in come questa cosa è stata trattata ci vedo il classico atteggiamento de sinistra che tanto girar le coglie mi fa. Ma come, porca puttana, sono anni che pigliate per culo la Gelmini per il tunnel dei neutrini, che torturate La Russa per il suo accento, che mettete in croce la Polverini perché è burina, poi però quando uno dei vostri si candida a governare una regione enorme con un bilancio a dir poco spaventoso e si presenta con un mi hanno imparato, niente? Dite quello che volte, ma questa è una notizia da prima pagina, su seicento colonne. E invece ho appena dato uno sguardo ai principali siti di informazione, e niente: la notizia non la vedo. E non con il dovuto risalto, almeno. Perché se uno che si ambisce a un incarico così importante si presenta parlando come Pappagone, la notizia c’è, ed è una grande notizia. Immaginatevi: andate a prendere una ragazza che vi piace, prenotate al restaurant, vi fate la doccia e tutto, vi vestite aggarbati, poi quella entra in auto, si accomoda e vi molla lì una loffa tipo zyklon B. Non è che la menate, per carità, ma insomma manco la chiedete in sposa mentre siete soffocati dai gas. Poi, che voi a Zingaretti vogliate votarlo comunque, che lo riteniate comunque una persona affidabile e onesta (nessuno, ci mancherebbe, dice o pensa il contrario), sono cazzi vostri. Ma sminuire così la cosa no. No. Perché la Gelmini sì e Zingaretti no? Io lo so perché, e lo sapete pure voi. Perché loro possono.

Lo scrivevo prima su Facebook, ed è questo il vero punto.

Loro lo possono fare, e voi no. Indipendentemente da Zingaretti, non si sta parlando di lui, qui. Stiamo parlando del fatto che un politico qualunque può presentarsi per ricoprire un ruolo di enorme responsabilità, dire una puttanata mostruosa, e non essere cacciato via a calci, mentre voi, nel mondo reale, semplicemente non potete. Se a un colloquio di lavoro dite che vi hanno imparato qualcosa, il posto non lo prendete. Se a un concorso dite che vi hanno imparato qualcosa, il concorso non lo passate. Se a una festa qualsiasi (salvo le feste del Pd, ora è proprio il caso di dirlo) dite che vi hanno imparato, fate una grande figura di merda.

Voi. Loro invece vanno al governo.

Sapete, a scuola, tanti anni fa, mi hanno imparato che io dovevo scrivere così e cosà, mentre invece i poeti no. Loro avevano una cosa che si chiamava licenza poetica, che li autorizzava a fare, sulla pagina scritta, il cazzo che volevano. Questa cosa me la ricordo da allora, quindi si vede che mi hanno imparato proprio bene. L’unica cosa che si sono scordati di dirmi che tra Foscolo e Ungaretti, tra Dante e Gozzano, ci fosse anche Gaetano Pappagone.

Questa è una cosa che mi sono insegnato da solo.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=qiSEQzt_L8A[/youtube]



4 Commenti

  1. Tu mi hai imparato ora che Pappagone s’intitolava Gaetano. Mai saputo prima, giuro

  2. Ih che coppa pappavone