Le Olimpiadi di Amlo #2.

La moltiplicazione delle cattedre. Non dovremmo temere la competizione da parte di quelle pippe di Inglesi e Americani, che ancora insegnano materie come la matematica o la fisica. I nostri atleti, forti un finanziamento statale, sono capaci, in soli dodici secondi, di inventarsi  almeno seicento nuove cattedre universitarie, quali Storia della conservazione delle cartoline di ex fidanzate che vi hanno curniato, Critica dei tovagliolini di carta inzevata che non sia mai vostra mamma si accorge che vi sono caduti per terra dopo che ha pulito, e Storia delle Femmine importanti dell’Umanità, da Rita Levi Montalcini a Melissa P.

Il lancio della scorta. La squadra si compone di un solo atleta, di una scorta di settanta persone, a sua volta scortata da una scorta di duecento persone, in un corteo blindato seguito da bande di lanzichenecchi in costume medievale con l’insegna degli Sforza e dei Duchi D’Este. Una volta sul luogo di gara, il nostro atleta, dall’interno di un carro armato sepolto in un bunker antiatomico, rilascerà dichiarazioni pregnanti tipo Salve a tutti, oppure Caldino oggi, eh, ma neanche tanto.

La musica ribelle. I nostri atleti, sei organizzatori di eventi rock, riusciranno, in periodo di crisi, a farsi finanziare centosei festival musicali, tutti con Vinicio Capossela ospite d’onore, per una cifra pari a sessanta volte il nostro debito pubblico. Ulteriore record, tutti e centosei i Festival terranno casualmente fuori Daniele Sepe dalla lista dei musicisti invitati. Misteriose coincidenze dei record olimpici.

continua.



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