Badi come parli.

E così il ministro Giarda (del quale, tra l’altro, ignoravo l’esistenza) ha comunicato che è possibile tagliare subito 100 miliardi di spesa e altri 300 nel medio periodo. Riporta questo articolo che il governo, sottolinea Giarda, “si sta dedicando un po’ all’uno e un po’ all’altro”. E questo già mi tranquillizza, che io già stavo cominciando a pensare ma fa che questi si dedicano solo a uno che poi l’altro si piglia collera? E poi mi piace la discrezione della persona, come dire: ci stanno affamando di tasse per ricuperarne sei o sette, di miliardi, e lui che se ne possono risparmiare 400 (il che significa almeno 1.200, ovviamente: è come chiedere a una femmina il numero dei partner prima di voi) non lo va a dire a tutti i tg della sera, no. L’uomo, evidentemente schivo e non avvezzo alle luci della ribalta, lo dice a Radio Vaticana, e in fin dei conti fa bene: se c’è uno stato che ha sempre mostrato interesse per i soldi italiani è proprio il Vaticano.

Ma quello che mi piace di più, come al solito, è il linguaggio.

Dopo le meravigliose uscite della Fornero (spettacolare quella de il sussidio non ve lo passo, sennò vi andate a mangiare la pasta al pomidoro in terra al mare), anche Giarda si esibisce nello sport linguistico preferito dal governo di professori: il discorso ai subnormali. Dice, testuale: “Bisogna immaginare di essere una famiglia in cui è nato nuovo bambino e quindi il papà e la mamma devono fare i conti di quanto spendevano prima e devono riguardare a tutti i vizi accumulati nel passato nella spesa. Bisogna cercare di mettere ordine, adattare la spesa alle nuove condizioni in cui si trova la famiglia. Il padre e la madre  devono cominciare a rinunciare a qualcuno dei loro vizietti per tenere in vita il bimbo”.

Che vi devo dire, è fantastico. Sublime. Evidentemente il ministro sa che siamo un paese di ritardati mentali. Egli è perfettamente conscio che gli hotel di Capri e di Cortina sono pieni di cassintegrati, insegnanti, portantini, che quando pigliano lo stipendio se lo vanno a frusciare in due giorni per compiacere i loro marmocchi viziati. Il ministrone assiste sgomento alle scene di follia davanti alle scuole elementari pubbliche: Papà, mi ha comprato l’elicottero? E la villa in Sardegna?

Me lo immagino, seduto nella sobria auto di servizio a preoccuparsi per la sorte degli italiani viziati, singhiozzando sommessamente. Mentre la radio del macchinone blu manda, discretamente e sobriamente, le notizie di Radio Vaticano.



4 Commenti

  1. sulla prima parte sono d’accordo; e finalmente, dopo le varie stronzate che hai scritto su Trota e lavoratori statali.

    nella seconda non ho capìto se fai finta o non hai capìto che il ministrone faceva la parabolina dove i genitori sono lo Stato ed il figlio è la crescita

  2. PS: sia chiaro che tvb lo stesso. non che te ne fotta, ma era per fare il ricchiuncello ché ora si pòrta