Sostiene Amlo.

Se vuoi capire quanto era il cretino il vip appena morto, vai su facebook. Se il defunto era una mezza calzetta, però famosa, sarà un fiorire di Ciao, adesso sei in paradiso con gli altri angeli e così via. Con Tabucchi, ovviamente, gli schiattamuorti del web si sono tenuti bassi: poche scene isteriche, pochissime melensaggini: bene così, mi fa piacere. Perché, pur non essendo appassionato di Tabucchi scrittore, lo ammiravo come intellettuale. Non fosse altro perché tra i milioni di intellettuali antiberlusconiani italiani, era uno dei tre o quattro che con Berlusconi non facevano affari. Anzi, dai berlusconiani venivano pure querelati.

Uno di meno, perché, come dice Marziano, Dio è come sempre dalla parte dei farabutti; ma va bene così.

Adesso leggo anche un’ intervista di Faenza (un regista che mette a dura prova l’amore sconfinato che porto a un suo film di cui, ovviamente non vi dirò il titolo) che dice che Tabucchi era amareggiato perché i giornali italiani (segnatamente La Repubblica, par di capire, insomma il giornale dove ora scrive Buttafuoco) non pubblicavano più i suoi articoli, anche se dopo la sua morte quegli stessi giornali rivendicano le collaborazioni col fresco schiattato. E insomma Faenza aggiunge che Tabucchi era costretto a pubblicare, invece, su Le Monde.

E sostiene Amlo di essere tanto, tanto contento per lui. Perché, per come la vede lui, pubblicare su Le Monde invece che su un giornale italiano è l’equivalente di andare a letto con Jeanne Moreau giovane invece di una velina qualunque.



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