Terry terry.

Non ho la più pallida idea del perché sia scoppiato uno scandalo a proposito dell’ormai famosa intervista a tale Terry De Nicolò. Non ho idea di chi sia questa signora, nè ho capito che mestiere faccia. Dall’intervista ho estrapolato però due cose. Numero a) che la signora era spesso ospite del dott. Berlusconi (e qui, ormai, cade subitanea una coltre di sti gran cazzi) e numero b) che la signora in questione non dice assolutamente nulla che io non mi senta ripetere ogni santo giorno dalla gente, soprattutto, de sinistra. In sostanza, ella afferma che la gente ricca come quella che frequenta lei è invidiata dalla massa: verissimo. Poi continua dicendo che se vuoi arrivare in cima ti devi vendere il culo con tua madre morta squartata dentro. E allora mi sono messo a pensare, e mi sono ricordato di tutti gli stronzi che mi dicono eh ma tu sei troppo talebano, devi scendere a compromessi, non è che puoi dire o scrivere quello che vuoi, devi imparare a venderti, ci devi credere, insomma sopra e insomma sotto. Oppure, se ti permetti di criticare anche solo affettuosamente un’affermazione magari poco coerente dei loro idoli (vedi Saviano, ma anche il Fazio che si autodefinisce precario non è male, anche se sta cosa l’ha scritta Repubblica, e io su Repubblica non mi sono fidato nemmeno quando hanno scritto dell’undici settembre, e anche se avevo visto cadere le torri con gli occhi miei), dicevo se anche solo ti permetti, branchi di gente de sinistra ti assale al grido ma tu sei invidioso perché loro sono ricchi e famosi, e siccome sono ricchi e famosi, devono per forza essere meglio di te. E devono avere ragione loro, anche se hai ragione tu, perché loro cianno li sordi e tu, dicono loro, non puoi non rosica’.

Esattamente quello che la signora De Nicolò, che tutti tanto schifate, dice di Berlusconi e Tarantini.

Ora, signori, per la milionesima volta, smettetela di fare i piecori e cercate di leggere quanto di voi c’è nella (suppongo dalle foto) non più giovanissima Terry. Scoprirete che è molto più di quello che credete. E scoprireste anche, se vi prendeste la pena di interrogarvi, che magari quella famosa giornalista che non azzecca un congiuntivo manco sotto minaccia, magari non è che sta dove sta per meriti letterari. O che quel regista che fa tanto il ceghevara della cippa di questo cazzo qua, so anni che campa di contributi pubblici come un qualsiasi sottosegretario di Ceppaloni: tutti per gli stessi meriti di cui parla Terry De Nicolò.

Dal canto mio, come ogni giorno, Vi informo, pregiatissimo pubblico de sinistra, che non solo non vi rosico dietro, ma neanche meno vi vedo e meglio sto, checché.

Io, a voi, vi schifo proprio. Però dall’alto.