Amico da nemico io ti schifo.

E’ solo che mi sarei anche rotto il cazzo di sentir parlare di Berlusconi di qua e Berlusconi di là, di spiritusiellaggini su Ruby e ironie de sinistra varie. Sarà l’età, che vi devo dire. Sarà che sono cresciuto con i film scritti da Amidei e con i libri di Stajano, ma io non vedo in giro intellettuali italiani.

Vedo un gregge di stronzetti onnipresenti, leccaculo da buffet di festivals, scroccatori de tramezzini: e basta. Prima pensavo foste soltanto pagliacci, ma sto realizzando che voi siete i pagliacci che si esibiscono mentre la gente perde la fatica e i fascisti se la ridono. Non mi fate più ridere: mi fate paura. E lo so, lo so qual’è l’obiezione: sei intransigente. Ebbene sì, lo sono. Esattamente come un padre che impedisca a suo figlio di bere un litro di candeggina, io sono intransigente. Perché penso che su certe cose transigere non sia un compromesso (attività che che voi dite di praticare saggiamente, e che in tutto il mondo invece si chiama passare al nemico, o, più chiaramente, tradire), ma un vero e proprio reato contro l’umanità.

Per cui, da ora, mentre prima sopportavo, decido di reclamare a voce alta il mio diritto di non transigere, che comprende, ovviamente, lo schifarvi per ciò che siete. Non si fa carriera, lo so. Ma volete mettere la soddifazione di guardarsi allo specchio e vederci, invece che un gran pezzo di merda, soltanto un povero fesso?