Misurarsi la palla.
Non capirò mai il successo, mi dico quando sono a casa, sul divano a panza all’aria. Poi vado al bar, a accattare le sigarette e mi dico cazzo lo capisco eccome. E’ pieno di gentaccia volgare e ignorante, sporca e palestrata, rozza e fascista. Allora dico mah, vado in libreria. Scarta fruscia e prendi la proverbiale primiera. Cessetti in tubino nero, stronzetti con la kefiah, cinquantenni rattusi in velluto e occhialini si aggirano tra libracci di merda e filmacci italiani. E il bello di tutto questo è che io ho la piena consapevolezza di non essere tutto sto granché. E’ una vita che mi misuro la palla, e dunque non ho il conforto di chi pensa: gli altri tutti stronzi, buono solo io. Semmai rabbrividisco al pensiero: stabilito che faccio overamente schifo, come cazzo fanno questi ad essere peggiori addirittura di me?
Questo solo per commentare l’incredibile successo di pubblico e critica di Benigni ieri sera a Sanremo. Non l’ho visto, ma tanto non è di questo che voglio parlare. E’ che da uno che ha scritto diretto e interpretato Berlinguer ti voglio bene, non so, uno si aspetterebbe che riflettesse, che gli venisse in mente questo pensiero qua:
Occazzo, ho appena finito di fare il mio pezzo strapagato, e in prima fila c’è Ignazio La Russa che applaude entusiasta.
io le palle me le sono misurate entrambe dopo 50 minuti abbondanti di benigni.
è bello quando qualcuno spiega esattamente quello che pensi tu!
bra’!
gra’.
ma sai che io non l’ho mai visto berlinguer ti voglio bene?
cmq ho un quiz per te. è un film che ho visto e non mi ricordo qual è, anzi qual’è, così non rompi. allora, mi ricordo solo una scena: bianco e nero, alberto sordi anni 60, lui che chiude una saracinesca e piagnucolando grida “m’avete rovinato!” e poi “vado da mio cognato in venezuela”. forse dietro c’è la moglie, e forse è una trattoria.
che film è?
è probabilmente un classico, ma sai com’è, ormai sono vecchio e inizio a dimenticare le cose importanti.
infatti è un classico. il seduttore, credo da un soggetto di diego fabbri, mo mi caco il cazzo di andare a controlalre.
bravo. si scrive qual’è con l’apostrofo che non siamo mica nel seisetteciento.
è lui, grande.
“io parto! vado nel venezuela con mio cognato!”
http://www.youtube.com/watch?v=pUvTMYbRoHU#t=08m06s
mi faceva morire questa minaccia/via di fuga del venezuela. ora mi sono ricordato anche il resto del film, però devo rivederlo.
comunque internet dice: Soggetto Diego Fabbri, Leo Benvenuti, Ugo Guerra, Guido Leoni, Giorgio Prosperi, Raul Radice, Rodolfo Sonego, Franco Rossi
praticamente mancavo solo io.