Accovatevi.

Una volta il PCI era il PCI. Potevi non essere d’accordo, potevi schifarli, ma quando in un corteo vedevi arrivare gli operai del PCI, hai voglia a dire e hai voglia a fare, ma cazzo, quelli erano comunque i comunisti. Poi però, se c’era una cosa che ti faceva passare la voglia di iscriverti al PCI, di parlare a quelli del PCI e, se per caso ti trovavi all’estero, di fingere di non sapere cosa fosse il PCI, era la FGCI. I figicciotti, i giovani comunisti. Se c’era un’idea balorda da tirar fuori, un socialista in odor d’avviso di garanzia con cui flirtare, un cineforum deficiente da organizzare, un concerto cretinerrimo cui presenziare, i figicciotti erano lì. Per questo ora il PD nunciàpòmmaifà, perché ora i figiciotti hanno esteso il loro veleno letale a tutto il partito, specialmente da quando hanno coronato il loro sogno d’amùr e si sono fusi con i giovini democristiani. Guardate bene questo manifesto: prima l’immancabile lamento, la pittimiata (Contro Zingaretti insulti e bugie), poi la frasetta finto tosta (la destra ha paura di chi governa bene), poi la faccetta dello Smile. Ora, mi sa che parliamo dello stesso Zingaretti che ha chiamato Isabella Rauti (sì, la figlia di Pino Rauti, la moglie di Gianni Alemanno) a tenere dei corsi organizzati dalla provincia e che ora si lamenta che la destra lo maltratta, povero. Che poi la destra abbia paura di uno che, quando governa, chiama la gente di destra a insegnare al Corso di formazione per giovani amministratori promosso dalla Provincia di Roma, non so come la vedete voi, ma a me francamente mi pare una stronzata. E poi c’è la firma del figiciotto, il giglio di Milady: LO SMILE. Lo smile. Capisco che non ci possiate più mettere la falce e il martello, quello era un simbolo serio, che ha accompagnato lotte e vittorie della parte migliore della società italiana, ma insomma, lo smile.

Cos’è, non avete avuto il permesso di usare Hello Kitty?