Le 10 Cose Da Mangiare E Bere Rovinate Dai Sciemi.
1) Il Caffè Rovinato Dai Sciemi. Il guaio dei tempi moderni è che una volta chi voleva fare danni all’universo se ne andava a fare una cosa che si chiamava avanguardia, si mettevano là buoni buoni e li facevi pazziare coi bonghetti o cose così, invece adesso lo scemo pretende, e ci riesce, poiché lo scemo adesso è al comando, di rovinare quelle due o tre cose che ti rendevano la vita sopportabile. Per esempio il caffè, che può essere rovinato nel modo basic, cioè che tu stai in fila dietro all’imbecille per pigliarti il tuo caffè, e lui lo ordina in vetro, tiepido, con un goccio di latte di soia, spruzzato di cacao, acqua a parte e ora che finisce di sorchiarselo si è fatta l’ora dell’aperitivo. Oppure attacca che il colore non è a manto di monaco, che i chicchi non sono stati precedentemente cacati da un animale raro, e lì la cosa giusta sarebbe fargli cacare in testa da un animale, anche non raro.
2) Il Pomodorino Pachino Rovinato Dai Sciemi. Mo’, due sono le cose: o Pachino, ridente località di poco più di 22 mila abitanti della provincia di Siracusa, è grossa quanto il Texas e l’Arizona messe insieme, oppure sono dieci anni che tutti i sciemi d’Italia si stanno mangiando pomodorini vietnamiti cresciuti sulle rive del Mekong. Perché il fatto che che i sciemi non ammettono che l’esistenza del Pachino, nella famiglia delle pummarole. Insalata di pommarola? Pachino? Ragù? Col Pachino. Il caffè? Pachino in polvere è la morte sua. Filoscio? Tre uova e due chili di pachino. Mozzarella aversana? Senza Pachino non sa di niente. Per cui in Italia vengono consumate millemila fantatonnellate di pomodorini di merda al giorno, però piccoli. A questi sciemi qua se gli fai vedere un San Marzano si mettono a alluccare come femmine e chiamano telefono azzurro, l’esorcista e Carlo Petrini.
3) La Pasta Di Gragnano Rovinata Dai Sciemi. Ora io adesso voglio essere comprensivo e avere pietà di quelli che col cervello sono stati sfortunati, ma queste persone sarebbe meglio che si limitasseroa votare il partito che già sapete invece di rovinare le cose da mangiare. A me la pasta di Gragnano mi piace, ma mo’ pare che uno nella vita sua prima della pasta di Gragnano non si era mai mangiato un piatto di pasta fatto come si deve, per cui tu inviti la gente a cena, fai uno spaghetto a vongole al dente che può andare davanti al Re e quelli prima di dicono sììììì, buona, poi rilanciano, che pasta hai messo? Tu dici Gragnano e loro aaaa si sente, è un altro mondo e invece a schiattillo hai menato gli spaghetti del Todis a sei euro tre quintali.
4) Il Riso Rovinato dai Sciemi. Si sa che lo scemo è uno che odia la comodità, soprattutto la comodità tua, e per questo motivo ha inventato il riso beat, tipo quello raccolto dalle mondine vestite come a Silvana Mangano tale e quale pure con le cazette a meza coscia e il cappelletto di paglia. Per cui quando andate al supermercato con lo scemo di turno e vi volete accattare il riso quello bello che in dieci minuti è fatto e poi non scuoce nemmeno così lo mettete sul fuoco e vi andate a fare quei due cazzi vostri, lui vi obbliga a comprare il temibile riso del Presidio Di Chitastramuorto, che ha il peso specifico del plutonio, ci mette cinque ore a cuocere e lo devi girare in continuazione a uso polenta se no quello è capace che assume forma di Golem, esce e va a scannare la gente in mezzo alla strada.
5) L’Uoglio Extravergine Di Auliva Rovinato Dagli Sciemi. Per una vita ci siamo strafocati di calzoni con la mozzarella e la scarola, coi crocchè e le palle di riso fritte nell’uoglio di semi e siamo sempre stati nella pace degli angeli finché non sono giunti a noi dal Pianeta Cacacazzo gli Sciemi a rompere le palle loro e l’uoglio extravergine di auliva. Che qualsiasi cosa fai ci vuole l’uoglio extravergine di auliva, così le fritture vengono puzzolenti come a che e no più belle scrocchiarelle, l’insalata viene inzevata come a che ma loro se ne fottono. Anzi, li ho visti che si mettono proprio il cucchiaio pieno di uoglio in bocca se lo sorchiano e cominciano a fare tipo degustazione di vino, però con l’olio, che non è che bisogna essere cretini, di più proprio.
6) Le Alici Rovinate dai Sciemi. Una volte el alici, simpatici pesciolini mediterranei, si dividevano in due grandi categorie: quelle buone e quelle cosiddette malamente. Quelle buone te le mangiavi, quelle malamente le assaggiavi e facevi uaaa ste alici so’ malamente però siccome erano panate e fritte facevi finta di niente e te le mangiavi malamente e tutto. Adesso questa cosa non la puoi più fare, perché prima il pisciauolo ti presenta il pescatore che le ha pescate, poi ti racconta la storia di ogni alice una per una, poi te le fa pagare come cocaina non tagliata. Se poi le ordini al ristorante te le portano sfritte nell’uoglio extravergine di auliva e quindi già sanno di auliva, poi se ne esce un cacazzo col metro da taschino che se superano tipo i sei centimetri comincia alluccare che non sono alici di menaica e ti fa fare una figura di merda davanti a tutto il ristorante.
7) Il Presutto Rovinato Dai Sciemi. Nei bei vecchi tempi, il Presutto era una cosa che veniva usata in una cosa buonissima che si chiamava Marenna (per gli italiani Merenda, come il noto attore), anche detta Mpostarella. Tu andavi dal salumiere e quello ti guardava che alle undici di mattina invece che a scuola stavi in mezzo alla via capiva al volo e ti preparava la Marenna, consistente in genere in un panino; nel panino aperto si adagiava la Mortatella oppure il Presutto, che si divideva in Cuotto o Cruro. generalmente le femmine preferivano il Cuotto, i maschi il Cruro. Adesso se entri in una salumeria stanno seimila tipi di Presutto, magro, grasso cuotto a legna, cuotto a fiatate di criaturo, lessato su acqua benedetta che non solo ti passa la voglia della Marenna ma ti viene pure una cosa di pietà per il povero puorco, nobile animale sacrificato sull’altare della moderna scemità.
8 ) La Birra Rovinata dai Sciemi. Quando gli uomini erano uomini e le femmine ancora sapevano fare la pasta al forno e le zucchine alla scapece, la birra, nobile bevanda a base di malto e luppolo, si divideva in due grandi categorie, Peroni e Non Peroni (detta anche ‘ocess) e in due sottocategorie, Fredda e Neh Ma Sta Cazzo Di Birra Non E’ Fredda. Con la presa del potere mondiale da parte dei Sciemi, anche la birra è diventata una cosa che non ti ci puoi accostare senza farti venire una cosa nervosa. Oggi sta la Birra Cruda, la Birra Pastorizzata, la Birra NON Pastorizzata, la Birra Etnica, la Birra Del Presidio Echitammuorto, la Birra Aromatica, ma il vero gentiluomo sa che l’unica cosa che fa riconoscere la vera Birra del Gentiluomo è il cappelluccio di carta in capa unito alla canottiera del fravecatore e la zenga del culo che esce da dentro al cazone. Tertium, non datur, se non in facciam a chi saccio iom.
9) Le Erbe Aromatica Rovinate Dai Sciemi. Quando le scogliere erano bianche e i maschi non si depilavano il pietto, le erbe aromatiche erano tre: il Basilico, detto anche Vasonicola; il Prezzemolo, detto anche Petrosino, e la Mentuccia, detta anche Neh Ma Possibile Che Teniamo Settanta Piante Di Vasonicola E Manco Una Di Mentuccia Vai Vedere Se La Tiene La Signora Di Fronte. Adesso se solo ti azzardi a usare il Petrosino senza chiedere prima il permesso a Gordon Ramsay capace che ti vengono a casa quelli di Eataly con i bastoni e la faccia cattiva. Infatti oggi sono ammessi soltanto l’Estragone, il Dragoncello. La Borragine, la Mggiorana, Il Timo, tutta roba che va benissimo come nomi di troll per un romanzo fantasy ma se te le mangi pare che uno gnu ti abbia cacato in bocca.
10) Amo’ Il Talefono Amo’ Aro’ Stai? Ossapev Risposto Ie Prronteeeee Chi Parle? Dite Dite Ah E’ Un’Intervista? Dito, Tanto Non Tengo Che Fare Tengo Il Riso Sul Fuoco E Quello Ci Vogliono Altre Sette Ore Come Minimo. Come? Se Ci Piace La Roba naturale? Ah Guardate noi Siamo Fortunati Perché Io tengo A Mia Cognata Che SI Tiene A Un Parsunaro Eh? Ah Vi Spiego, Praticamente Mia Cognata No? La Sapete No? Ah Non La Sapete? E Non Ve Ne Incaricate Che Prima O Poi La Saprete Dicevo Quella Mia Cognata E’ Un Poco Zoccola E Mo’ Si Sta Chiavando Ah Chiavando Lo Capite Eh? Zuzzus! Insomma Si Chiava A Uno Che Tiene La Campagna E Ci Porta La Roba Fresca Avete Visto Alle Volte LA Fortuna? Che poi come tutti i parsunari la roba buona la vende al GS e quella fetente coltivata col veleno la vende a un milione al grammo ai mercati de sinistra.
Uaaaaa.
standing ovation per il nr. 4
concordo quasi su tutto però ci avrei un paio di appunti da fare: le alici si dividevano in quelle paesane e quelle no, e la maggiorana (‘a piperna) si è sempre usata nella cucina casalinga. Come diceva mammà (classe 1923): “int’o broro nce vò ‘a piperna…”
A piperna non è la maggiorana, bensì il timo. Complimenti all’autore che mi/ci ha regalato un attimo di buonumore. Ne abbiamo bisogno. Grazie
Consulè è accussì, aveva ragione mammà tua… e dato che non sempre trovavo il mazzetto per il brodo, la piperna l’ho piantata nel giardino…int’o broro nce vò…
Sei un mito!!!
e l’alaccio? A nzalat e pummarulill senza alaccio?
a me tutto questo mi piace ma mi devo togliere un peso dal petto per questo e per i 10 cose precedenti che tutte mi piàciono:
sciemi al singolare deve fare sciemo.
No, ‘o scemo ‘e scieme. Il napoletano si differenzia da molte altre LINGUE (pecché è chello ca è: ‘na lengua), perché spesso cambia singolare e plurale, così come il genere, in mezzo alla parola es. ‘nu uaglione, duje uagliune, ‘na uagliona doje uaglione, dove la -e- muta del maschile singolare suona leggermente differente dalla -a- muta del femminile singolare ma uguale al maschile singolare nelfemminile plurale. Si noti che il maschile plurale cambia la -o- in -u-.
Bellissima, ma ammettilo che ti sei ispirato a Gianfranco Marziano
gianfranco non le ha mai fatte queste cose. mai. si vede ceh non lo conosci.
scusami se rovino il finale del punto 3, ma la pasta del todis è fatta a Gragnano
Mi hai fatto venire fame. Ora mi scarto un pacchetto di Dixi. Quelli nuovi alla fragola e Gouda.
Sicuro?
http://www.youtube.com/watch?v=IoeMzxl6MSc
sto a telefono con lui. ha detto eh ocazz
…e pensare che Gianfranco ha frequentato il De Sanctis nella stessa classe di fratm !
Ah ah ah, grande, anche se sull’enogastronomia o come chacchio si chiama è persino troppo facile, ormai non è una moda, è un delirio. Appicci rai uno, melanzane che friggono, rai due, emusione di barbabietola all’aceto balsamico, rai tre, pane casereccio con grano democratico coltivato dalla cooperativa biologica, rete quattro, mengacci che cucina le cozze con l’assessore alla cultura di santa puchiacchia a mare, canale cinque, berlusconi che cucina con apicella, studio aperto, un servizio di apertura sul pane carasau, la sette, crisitna parodi, la sette e mezzo, bastianich, la otto, crozza che imita bastianich, la nove, gordon ramsay… ecchécazzo! ovviamente manca tutto il capitolo sui vini con retrogusto di tannino siberiano, viola mammola delle ande e frutti di bosco di hansel e gretel
Amlo sei grande!!! solo che io quando dico ste cose mi rispondono sempre che so un cacacazzo…. Menomale che qualcun altro la pensa come me!
lo dicono pure a me, hai voglia
è il nostro triste destino….. ma il fatto che siano soprattutto femmine a dirmelo conferma il fatto che c’ho ragione….
“quelli che col cervello sono stati sfortunati”….. mi sono capovolto dalle risate
A Milano, in una nota torrefazione, si pùò bere un caffè a 5 euri i cui chicchi sono stati cacati da un’animaletto tropicale. In compenso, se lo volessi acquistare, costa tipo 5000 euri al chilo. E non è una panzana, si chiama Indonesia Kopy Luwak.
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A Giovanni Peroni s’adda fa na statua.
(Detto da un fesso che se fa fa le foto con una birra in mano.)
La cosa inquietante è che spesso le tue descrizioni appaiono umoristiche ed invece coincidono con la realtà (vd. alla voce riso e birra). Bravo Amlo.
Il problema che abbiamo in Umbria,ed in centro Italia e’ che tutto e’ protetto o abbandonato.Gli agriturismo,sono vuoti,perche’ ancora si aspettano Europei ed India ,finlandia,Russia,Paesi scandinavi,Emirati.Quest’operazione,unita allo sviluppo della vera professione dello Chef,artigianato-creerebbe una economia del turismo che nemmeno ci immaginiamo.L’italia dovrebbe avere ristoranti ed alberghi nei centri storici,e fuori nelle colline silenziose,dove la globalizzazione non esiste,e si vive di agricoltura self suficient,fare agriturismi,con la cucina etnica(non il couscous,ma la cucina della civilta’ contadina,dei pescatori di lago,dei cacciatori sui alberi di colombi di passo).Ma chi sa fare,non si inginocchia alle logiche della politica.quindi non e’ protetto.Chi non sa deve per forza inginocchiarsi,ma seppur motivato dalle contingenze,riesce a mandare via anche i turisti che vorrebbero venire.Il fatto che qui tutto costa poco,perche’ tanto chiunque puo’ essere chef,maitre,e’ il vero nocciolo della questione.Ribaltiamo il discorso.Niccolo machiavelli nel PRINCIPE sostiene che chi detiene il potere deve tenere ben in considerazione i suoi consiglieri,ma li sceglievano uno ad uno in base ai risultati ottenuti.Perche’ oggi basta dire Yesman?
manca da Europei …(ed Americani che in questo momento non sono molti per vari problemi che qui non elenco ‘…aereoporti che collegano solo a paesi poco ricchi,monasteri,ma il turismo si puo’ solo importare,quindi faciamo arrivare i turisti da altre Nazioni:India Finlandia… poicontinua…) Mi scuso per l’incidente.
[...] rotolata dalle risate… Cliccate sul link e leggete. E' un pochino lungo, ma ne vale la pena Le 10 Cose Da Mangiare E Bere Rovinate Dai Sciemi. | amlo Buona [...]
Amlo Leggerti di prima mattina mi ha aggiustato la giornata! Amo le alici ma dopo il n.6 le amo di più ..quelle belle alici fritte dorate di una volta!
no vabbè ci ho le lacrime